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Renzi si racconta: “A 44 anni sono già un ex, ma non porto rancore”

ROMA - "A quarantaquattro anni sono già un ex". Il libro di Matteo Renzi 'Un'altra strada' inizia con queste parole.

Pubblicato:12-02-2019 11:17
Ultimo aggiornamento:12-02-2019 11:17
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ROMA – “A quarantaquattro anni sono già un ex”. Il libro di Matteo Renzi ‘Un’altra strada’ inizia con queste parole. A svelarlo è lo stesso senatore dem che nella sua Enews precisa: “E’ un inno all’ottimismo”.

Poi prosegue: “E voi direte: Matteo, ma ti senti bene? Qui l’economia fa come il gambero, l’Italia torna in recessione e tu sei ottimista? E per cosa? Sono ottimista perché credo nell’Italia. Ci credo oggi più di ieri. Non lo facevo per finta quando guidavo il Governo. E dunque ci credo ancora oggi. Nonostante i colpi terribili che il populismo economico e di politica estera sta dando alla nostra credibilità. Sono ottimista perché la politica vincerà sul populismo. La cultura vincerà sull’ignoranza. La verità vincerà sulle Fake News. L’Europa vincerà sul nazionalismo. Il lavoro vincerà sull’assistenzialismo. E alla fine il futuro avrà la meglio sulla paura”.

“Non sono temi messi lì a caso- aggiunge Renzi- né slogan vuoti: sono i capitoli del libro. Provo a discutere nel merito, punto per punto, del futuro che ci aspetta. Facendo chiarezza su alcune vicende del passato, certo: dal depistaggio contro di me allo Ius Soli. Ma anche e soprattutto offrendo idee per il futuro. È un’altra strada quella che ci serve. Il libro sarà in libreria da giovedì 14 febbraio. Lo trovate già adesso su Amazon”.


L’ESTRATTO DEL LIBRO DI RENZI

Nella Enews Renzi pubblica un breve capitolo del suo nuovo libro. “A quarantaquattro anni sono già un ex. Ex di molte cose. Ho un curriculum fitto di incarichi inattesi, inimmaginabili anche nei sogni più belli di un giovane liceale fiorentino. Nessuno mi porterà via tutto quello che in questi dieci anni abbiamo fatto, dalle sfide vinte nella mia città all’esperienza dell’esecutivo, premier più giovane e governo tra i più longevi dell’esperienza repubblicana. Ma a quarantaquattro anni ho anche molti futuri diversi davanti a me. E mi appaiono tutti affascinanti. Non riesco quasi a giustificare il mio entusiasmo per il domani, la curiosità per le tante occasioni che questo mondo, pazzo e bellissimo, può riservarci”.

E ancora: “La narrazione di osservatori e analisti, che poco o nulla sanno di me, delle mie emozioni, dei miei sentimenti, vorrebbe confinarmi nell’angolo del rancore. Talvolta mi sento quasi in imbarazzo per essere totalmente diverso da come mi dipingono e mi verrebbe da chiedere: rancore per cosa? Per aver vissuto una delle esperienze politiche più innovative della storia italiana? Per aver messo la faccia sulla riforma del terzo settore o del lavoro? Per aver scritto nuove pagine lungo il cammino di questo paese verso i diritti, non solo diritti civili? Per aver preso l’Italia in crisi economica, averla avviata di nuovo alla crescita e poi assistere all’opera di chi, non appena arrivato al governo, ha subito ingranato la retromarcia riportandoci in recessione? Per aver guidato l’Europa in un semestre difficile, combattendo contro l’austerity e per la flessibilità, ma anche istituendo il servizio civile europeo e visitando i campi profughi curdi, tra le persone che fuggivano dall’Isis? Per cosa dovrei essere rancoroso o, peggio ancora, triste? Ho dato tanto in questi anni, ma ho ricevuto molto di più. E la verità è che adesso sono un uomo felice, desideroso di vivere il domani, di costruire il domani”.

“Nel libro- dice Renzi- provo a raccontare che cosa sia questo ‘domani’. E sarò grato a chi di voi vorrà darmi suggerimenti e critiche dopo aver letto il testo. Ho fissato una decina di presentazioni, compresa quella – speciale – di Firenze. Ci vedremo infatti nella Sala Rossa del Palazzo dei Congressi. E ci vedremo il 15 febbraio, esattamente dieci anni dopo la serata della vittoria delle primarie fiorentine. Ritornare, dieci anni dopo, sul luogo del delitto, dove la candidatura fu annunciata, non è un tributo alla nostalgia ma il desiderio di scrivere una storia nuova, un nuovo inizio, un’altra strada insomma”.

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