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BOLOGNA – Sono passati due mesi dalla morte di Margaret Spada, la ragazza siciliana che ha perso la vita a causa presumibilmente dopo una reazione all’anestetico che le è stato somministrato prima di sottoporsi ad un ritocco al naso in uno studio estetico di Roma: era arrivata il 4 novembre nello studio Procopio in via Pavese all’Eur dove si è sentita male e poi il 7 novembre è morta, dopo aver trascorso tre giorni tra la vita e la morte all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Lo studio è di Marco Procopio, che ha due figli entrambi medici. Sul registro degli indagati sono finiti il titolare e il figlio Marco Antonio.
Nei giorni successivi alla sua morte della ragazza, che fece molto scalpore perchè la 22enne aveva deciso di rivolgersi allo studio Procopio dopo aver visto le pubblicità su Tik Tok, sui social diverse persone avevano raccontato testimonianze di interventi fatti nello stesso studio, nel bene ma più spesso nel male. Ora, a distanza di due mesi, sono state presentate decine di denunce (una trentina) per lamentare irregolarità e stranezze compiute dai medici di quello studio. A partire dal fatto che alcune tipologie di intervento non potessero essere svolte in una struttura di quel tipo, registrata unicamente come centro estetico e priva di autorizzazioni per svolgere interventi chirurgici. Lo studio, pare, aveva compilato un’autocertificazione che diceva che lì si svolgevano solo i controlli pre e post operatorio.
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Qualche paziente ha parlato di poca attenzione da parte del personale e assenza di cautele. Una delle donne che ha sporto denuncia ha detto che i medici fumavano all’interno dello studio, mentre si occupavano di lei. Un’altra donna ha anche raccontato di essere stata “riaperta” per correggere e sistemare una protesi al seno. Tutte le denunce verranno analizzate e verificate dal Nas e dalla Procura, con accertamenti su ogni singola segnalazione con fascicoli indipendenti. C’è anche un aspetto legato alla richiesta di risarcimenti da parte di queste donne, che potrebbe avere innescato la decisione di presentare queste denunce (tardive), arrivate solo dopo la tragica morte di Margaret Spada.
Su TikTok lo studio Procopio a cui si era rivolta Agata Margaret prometteva un intervento di “rimodellamento del naso” in soli venti minuti. L’intervento veniva pubblicizzato come “mini invasivo“, la promessa era quella di “un risultato permanente, senza cicatrici e con una tecnica a naso chiuso”. Il chirurgo Marco Antonio Procopio, molto noto sui social, opera a Roma ma anche in Brasile.
Per quanto riguarda la morte di Margaret, deve ancora arrivare l’esito dell’esame tossicologico che dovrà fare luce sull’anestetico somministrato alla giovane poco prima della tremenda reazione che poi l’ha uccisa. I medici dell’ospedale Sant’Eugenio, dove la giovane è arrivata in condizioni disperate, al suo arrivo hanno registrato un “edema cerebrale gravissimo e imponente”, ma anche una polmonite ab ingestis, che sarebbe dipesa da un panino mangiato poco prima dell’intervento. Con la reazione ai farmaci, la 22enne in pratica è soffocata. La giovane non avrebbe avuto indicazioni, dallo studio estetico, di dover restare a digiuno prima dell’intervento.
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