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Liguria, Toti: “Renzi decida se darsi da fare o staccare la spina”

Il governatore si esprime sulla crisi dell'esecutivo: "È evidente che tutte le anime di questo 'governo Frankenstein' non si potevano tenere insieme, ma temo che i parlamentari di Cambiamo non possano dare una mano"

Pubblicato:12-01-2021 16:04
Ultimo aggiornamento:12-01-2021 16:04

Giovanni Toti
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GENOVA – “Temo che i parlamentari di Cambiamo non possano dare una mano a questo governo. In queste condizioni, con questa maggioranza, anche un eventuale Conte ter rimpastato non sarebbe un governo che potrebbe rappresentarci. Questa maggioranza non è la nostra tazza di tè”. Così il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti, a ‘Un giorno da pecora’, su Radio 1 Rai.
“L’unico caso in cui senatori e deputati di Cambiamo potrebbero dare una mano- precisa il governatore- sarebbe un nuovo governo che accogliesse molte delle istanze che il centrodestra ha messo sul tavolo, che avesse una compagine di governo e una maggioranza assolutamente diverse dalle attuali. Un governo di salute pubblica, di unità nazionale, di crisi, del presidente”.

“Credo che tutti i partiti voteranno a favore del Recovery plan, anche se è un esercizio esoterico esprimersi ora. Oggi è stato pubblicato il testo, ma non si capisce moltissimo dove si vuole andare a parare: è diviso in macro aree, che difficilmente troverebbero qualcuno contrario. Per ora è una delega in bianco al governo, un documento di indirizzo: poi, bisogna vedere che cosa vorrà dire nella pratica- spiega Toti-.
Sono molto preoccupato non su dove si metteranno i soldi del Recovery, ma sulla nostra capacità di spesa entro il 2026- prosegue il governatore- nessuno si sta preoccupando che abbiamo leggi di spesa che richiedono quattro, cinque anni per costruire una fontanella in una piazza, figuriamoci per realizzare tutte le opere che sono previste”.

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“Se questo esecutivo non è in grado di andare avanti, si faccia un governo di unità nazionale o di scopo per tre obiettivi: Recovery Plan, piano vaccinazioni, Mes sanitario. E poi si riporti il Paese a votare, non appena la pandemia lo consentirà” prosegue poi Toti a ‘Timeline’ su Sky Tg24. “Renzi, ponendo anche temi condivisibili, si è accorto di qualcosa che era già ampiamente prevedibile quando questo governo è nato. Adesso, però, deve decidere che cosa vuole: o questa sua creatura, nata modello Frankenstein, non è quello che si aspettava potesse diventare e stacca la spina, oppure si rimbocca le maniche e cerca di farla funzionare. Renzi sta valutando le difficoltà di un governo che lui stesso ha fatto nascere su presupposti molto friabili– prosegue il governatore- è evidente che tutte le anime di questo esecutivo non si possono tenere insieme, ancor di più se ci aggiungiamo un po’ di inadeguatezza personale di alcuni ministri e un tasso di litigiosità molto elevato”.

“IL DIVIETO DI ASPORTO È VESSATORIO E NON È IL PROBLEMA DEL PAESE”

“Non si può rendere complicata tutta la vita. È chiaro che se uno ordina una sontuosa cena non avrà problemi ad avere camerieri che gliela portano a casa e gli apparecchiano anche la tavola, ma in tante parti della provincia italiana il delivery a domicilio non è esattamente facile come nelle grandi città”. Il presidente della Regione Liguria torna a criticare l’ipotesi del divieto di asporto dopo le 18, tra le nuove misure per il contenimento del covid. “Trovo che il divieto di asporto sia un filo vessatorio nei confronti di due giovani che bevono una birra fuori dal bar- prosegue il governatore- ci mancherebbe altro, non va fatto e non voglio giustificarli. Ma non è quello il problema del Paese, per una generazione che sta pagando un prezzo importante alla socialità, pur essendo poco interessata dal covid”.

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