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La pazza gioia, il film di Virzì stasera su Rai 3

Il film vincitore di 5 David di Donatello in prima visione sul piccolo schermo

Pubblicato:12-01-2018 09:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:41

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ROMA – Andrà in onda questa sera, 12 gennaio, alle 21.15 su Rai 3 il film di Paolo Virzì “La pazza gioia”.
Uscita nelle sale un anno e mezzo fa, la pellicola è stata presentata al Festival di Cannes 2016 nella sezione Quinzaine des Réalisateurs.

La storia è quella di due donne psicologicamente fragili e della loro amicizia, nata in un istituto terapeutico nel quale sono costrette a vivere a causa dei loro trascorsi e delle conseguenti sentenze giudiziarie emesse nei loro confronti. Nel film Valeria Bruni Tedeschi interpreta magistralmente la mitomane Beatrice Morandini Valdirana; al suo fianco una trasandata e tatuata Micaela Ramazzotti nei panni di Donatella Morelli, una giovane madre a cui è stata tolta la custodia del figlio.

Un binomio bizzarro quello tra i due personaggi, la cui unione porterà a risvolti inaspettati, in una fuga verso la libertà all’insegna della pazza gioia, che riporta alla mente quella delle protagoniste del film del 1991 ‘Thelma e Louise’, a bordo di una Ford Thunderbird. Un viaggio intimo e ironico allo stesso tempo, quello che intraprende il regista livornese a fianco delle due protagoniste, che lo porterà ad ottenere un grande successo di critica e pubblico.


Vincitore del Globo d’oro (riconoscimento della stampa estera in Italia) per la migliore sceneggiatura, scritta da Virzì insieme all’amica e collega Francesca Archibugi, “La Pazza gioia” ha letteralmente trionfato alla  61ª edizione dei David di Donatello, aggiudicatosi cinque statuette, tra cui Migliore Regia e Migliore Attrice Protagonista e Miglior film (quest’ultima ottenuta da Virzì per la terza volta dopo “Ferie d’agosto” del 1996 e “Il capitale umano” del 2014 ).

Memorabile il “momento”  in cui Valeria Bruni Tedeschi è salita sul palco dagli Studios di Roma per ritirare il premio ottenuto per la migliore interpretazione come protagonista femminile. Il tempo messo a disposizione per il rituale discorso non è bastato a frenare l’ondata di ringraziamenti che l’attrice ha rivolto a parenti, colleghi e amici, tra cui la sua psicoanalista, in un fiume delirante di nomi senza fine. Difficile riconoscere in quel momento il confine tra attrice e personaggio, in una delle sue più memorabili, forse, interpretazioni.

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