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Statue ‘fuse’ con foto e dipinti uniti a edifici, ecco l’arte di un architetto bolognese

BOLOGNA - Ha accostato dipinti e statue, immagini pubblicitarie e sculture, scatti fotografici ed elementi di architettura. Realtà

Pubblicato:12-01-2016 13:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:46

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BOLOGNA – Ha accostato dipinti e statue, immagini pubblicitarie e sculture, scatti fotografici ed elementi di architettura. Realtà e disegno, pittura e pellicola, antichità di epoca romana e arte contemporanea: opere d’arte lontanissime tra loro nei secoli- ma anche per stile, tema, significato, valenza culturale- che Davide Trabucco, giovane architetto bolognese di 28 anni, è riuscito a far combaciare in modo perfetto, unendole a creare un’immagine sola.

Colosso di Costantino, Musei Capitolini, Roma, 330 vs Maurizio Cattelan, L.O.V.E., 2010

Colosso di Costantino, Musei Capitolini, Roma, 330 VS Maurizio Cattelan, L.O.V.E., 2010

Quella che ha messo insieme nel corso dell’ultimo anno, lavorando con questo sistema, è una nutrita raccolta di immagini, tutte quadrate e tagliate in due da una linea diagonale, che ha chiamato “ConformiLe forme non appartengono a nessuno“. Si può ammirare su Tumblr (appunto alla pagina “Conformi“), ma in questi giorni alcune delle sue immagini sono rimbalzate su social network e blog d’arte, perchè sul lavoro di Trabucco hanno messo gli occhi i critici di alcune importanti riviste d’architettura e arte straniere (l’inglese Designboom in primis), scrivendo di lui e raccontando il suo studio.

Ludwig Mies van der Rohe, Model of S.R. Crown Hall VS Edouard Manet, Un bar aux Folies-Bergères, 1881-1882

Ludwig Mies van der Rohe, Ritratto di S.R. Crown Hall VS Edouard Manet, Il bar delle Folies-Bergères, 1881-1882

Quello di Trabucco è un ‘gioco’ artistico molto raffinato, con cui ha saputo dare vita a collage divertenti e d’effetto. A lui piace usare la parola “giustapporre” per descrivere il suo lavoro, che nel corso dell’ultimo anno ha prodotto una sessantina di immagini-collage. Ecco che un dipinto del Caravaggio, ad esempio, fa da contraltare a uno scatto del fotografo Luigi Ghirri, una strada di campagna del modenese si accosta perfettamente al monte Fuji in due scatti d’artista, un soffitto affrescato di Andrea Mantegna si unisce alle nuvole immortalate dal ‘fotografo della luce’ James Turrell. E ancora: Un’incisione del 1500 del disegnatore tedesco Erhard Schön si ‘incastra’ perfettamente ad un disegno architettonico datato 1969 del gruppo fiorentino Superstudio.


Dolce & Gabbana Light Blue Advertising Campaign, 2007 VS Fauno Barberini, 220 a.C.

Dolce &Gabbana, campagna Light Blue, 2007 VS Fauno Barberini, 220 a.C.

Nella ricerca di Trabucco ce n’è davvero per tutti i gusti, perchè il 28enne si è divertito a lavorare con opere d’arte diversissime tra loro. Non c’è da stupirsi, ad esempio, se ha saputo fondere tra loro un’immagine pubblicitaria di Dolce e Gabbana che ritrae un giovane e aitante modello in barca, con una scultura greca, il Fauno Barberini o Satiro ubriaco, che risale al 220 avanti Cristo.

Oppure capita di trovare il simbolo dell’Eni perfettamente unito con la bandiera del Sacro romano impero. Nell’anno di Star Wars, poi, Trabucco ha dedicato una delle sue immagini anche alla saga di George Lucas, mettendo insieme un fotogramma del quarto episodio, “Una nuova speranza”, raffigurante Darth Fener, con un’installazione artistica del minimalista Dan Flavin (1971).

E ancora: il castello di Neuschwanstein in Baviera (quello che nell’immaginario di tutti è il castello delle fiabe) si completa alla perfezione con la pittura fiamminga dei fratelli Limbourg, mentre un’opera architettonica del canadese Frank Owen Gehry si intreccia con una natura morta di Giorgio Morandi. Le foto sono da guardare una a una, e colpiscono per la loro bellezza anche i non (troppo) esperti d’arte.

di Marcella Piretti, giornalista professionista

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