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ROMA – “Quello che conta è giurare fedeltà alla Repubblica, al nostro Paese. Se vi dicessi che sarà una passeggiata sarei troppo poco credibile. Anche perché basta guardarmi, guardare me“. Il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare, prende la parola durante il giuramento degli allievi ufficiali della Marina militare a Livorno che si è svolto sabato scorso e parla dritto al cuore di questi giovani, alle loro motivazioni profonde.
“Le istituzioni sono con noi. All’infinito affetto che il presidente Mattarella trasmette tutti i giorni agli uomini e alle donne in uniforme, noi abbiamo un solo modo per contraccambiare: fare il nostro dovere e questo vuol dire anche mettere a rischio la nostra vita“, sottolinea. Lui che da giovane tenente nella Battaglia del pastificio in Somalia, il 2 luglio del 1993, venne colpito da tre proiettili e perse l’uso delle gambe. In quella giornata tragica morirono tre soldati italiani: Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi e Pasquale Baccaro.
“Per questo motivo trovo sacrosanto continuare a servire il Paese in uniforme anche se si va in giro in carrozzina o con le stampelle”, continua. Paglia dopo il gravissimo incidente è tornato anche in teatro operativo e oggi è capitano degli atleti del Gruppo paralimpico della Difesa. Solo venerdi nello sci di fondo ha superato il record di 7,620 chilometri in un’ora: un messaggio che ne racchiude tanti, tra i tanti quello di non arrendersi mai. Spesso incontra giovani, militari ma anche civili proprio per portare la sua testimonianza di vita, dal superamento del limite al rispetto della differenza, e che in Italia sta costruendo fondamenta a una cultura del veterano che finora non c’era.
“Quando nella vostra vita sarete costretti a prendere delle decisioni, mai prendere quella più semplice ma quella giusta. E ai comandanti un’umile consiglio: imparate a comandare con l’esempio, non con il grado. Solo cosi i vostri uomini e le vostre donne vi seguiranno fino alla fine”. Paglia ha ringraziato i giovani allievi pronti a giurare “per tutto ciò che farete per il nostro Paese, ma soprattutto”, sottolinea, “per come lo farete”.
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