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Lavoro, Todde: “Si tratta su Whirlpool e Gkn, in arrivo dl anti-delocalizzazioni”

"Il decreto anti-delocalizzazioni arriverà in tempi brevi all'attenzione dei ministri"

Pubblicato:11-12-2021 11:18
Ultimo aggiornamento:11-12-2021 13:15
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ROMA – Sulla vertenza Elica “l’accordo raggiunto al Mise tra azienda e sindacati prevede un nuovo piano industriale che non solo evita i circa 400 esuberi previsti, ma blocca la delocalizzazione annunciata dai vertici aziendali. Il percorso di rilancio, su cui lavoro da mesi, garantirà il salvataggio di posti di lavoro attraverso l’avvio di nuovi prodotti e l’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione. Sono stata a Fabriano e mi sono impegnata a trovare una soluzione seria alla crisi. Siamo un mercato importante per Elica e non potevo accettare che l’Italia e le Marche uscissero svantaggiate da questa partita”. Lo dice Alessandra Todde, vice ministra dello sviluppo economico, in un’intervista al quotidiano ‘Avvenire’.

Il numero di crisi aziendali diminuisce, ma i casi spinosi da Whirlpool a Gkn passando per Air Italy non mancano. “I tavoli al MiSE- spiega Todde- sono scesi a 88, a fronte dei 149 che risultavano a dicembre 2019, di cui 55 aperti e 33 in monitoraggio: numeri che dimostrano l’impegno nel gestire le crisi industriali. Ho convocato il tavolo Gkn il 15 dicembre, mentre Whirlpool è previsto per il 20. Qui, il percorso va avanti, il consorzio continua le sue trattative con l’azienda e il lavoro di mediazione tra le parti non si è mai interrotto. Su Air Italy parteciperò al tavolo interministeriale convocato il 15 dicembre. Il MiSE, con gli strumenti a disposizione, non farà mancare il suo sostegno ai lavoratori“.

Alcune vertenze importanti sono state risolte grazie all’ingresso dello Stato. “La chiusura di un’azienda- dice Todde- va compresa nelle sue dinamiche fondamentali: dove possibile si devono affiancare gli imprenditori con strumenti a supporto o cercare una produzione alternativa. Non perché bisogna mantenere modelli di sviluppo non più competitivi, ma perché quando una produzione chiude ha delle conseguenze dirette su territorio e occupazione. Durante il Conte 2 ho dato vita ad uno strumento, il Fondo Salvaguardia, che consente allo Stato, attraverso Invitalia, di poter entrare in equity nel capitale delle aziende in crisi per un ammontare di massimo 10 milioni e per un periodo non superiore a 5 anni. Ad oggi le operazioni approvate dal CdA sono 7 e interessano oltre 1600 persone”.


Sulla vicenda ex Embraco è impossibile un lieto fine? “Guardi, la vicenda ex Embraco mi lascia davvero amareggiata. È stato accantonato il progetto Italcomp proposto nel Conte 2, che aveva ricevuto apprezzamento trasversale, e non è stata trovata una soluzione se non le politiche attive per i lavoratori. Da ex manager sono abituata a prendermi responsabilità di successi e fallimenti e so bene quanto sia frustrante e doloroso quando parliamo di lavoratori e di famiglie”.

Infine sul decreto anti-delocalizzazioni la vice ministra aggiunge: “Il decreto arriverà in tempi brevi all’attenzione dei ministri. È importante non perché vogliamo incatenare le imprese, ma per consentire un percorso che – dove possibile – salvaguardi i posti di lavoro e non desertifichi le attività produttive. Quando un’azienda chiude, chiude anche l’indotto e i danni sul territorio si vedono a medio lungo termine”.

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