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Covid, l’organizzazione multidisciplinare come migliore terapia

Il trattamento della malattia da Coronavirus richiede servizi efficaci, tempestivi e appropriati, ma che soprattutto richiama il coinvolgimento attivo e sincrono di tutti gli operatori sanitari

Pubblicato:11-12-2020 14:38
Ultimo aggiornamento:14-12-2020 14:45
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FIRENZE – In questi mesi di pandemia, caratterizzati dall’assenza di una terapia certa e golden standard, il concetto di “organizzazione multidisciplinare” ha rappresentato la risposta più adeguata per ottenere risultati efficaci nella cura dei pazienti COVID.19 positivi: lo ha affermato Eugenio Ciacco direttore UOC Servizio del Farmaco, ASL1 Abruzzo e tutor della sessione IL FARMACISTA OSPEDALIERO IN CAMPO VIROLOGICO E MICROBIOLOGICO, evento pomeridiano all’interno del XLI Congresso SIFO, in via di svolgimento su piattaforma online.

“In questi mesi abbiamo registrato l’evidenza che il trattamento della malattia da Coronavirus richiede servizi efficaci, tempestivi e appropriati, ma che soprattutto richiama il coinvolgimento attivo e sincrono di tutti gli operatori sanitari. In tale contesto, i Farmacisti ospedalieri con la loro formazione altamente specializzata, hanno fornito e continuano a farlo anche oggi il loro contributo con energia, attenzione ed abnegazione supportando costantemente tutti i clinici coinvolti nei reparti COVID.19. Grazie al loro servizio è stata garantita l’assistenza farmaceutica nonostante alcuni farmaci e dispositivi medici di protezione risultassero carenti nell’intero territorio nazionale”.

Nella sessione si sono alternati Federico Pea, AOU-Udine (I farmaci per il COVID.19: le caratteristiche farmacologiche che li rendono efficaci), Nicola Petrosillo-Spallanzani Roma (Paziente COVID.19 e le complicanze antimicrobiche), Chiara Parati-Niguarda Milano (La farmacia ospedaliera alla prova del COVID.19) e Francesca Guerrero, ASL1 Abruzzo (Impatto della pandemia da COVID.19 sul SSN: esperienza regionale e aziendale).


Dalle varie esperienze è emerso che nelle prime fasi dell’epidemia, grazie ad una proficua collaborazione con Medici Infettivologi e Rianimatori sono state allestite presso i Laboratori Galenici Clinici delle Farmacie Ospedaliere, preparazioni galeniche per tutti quei pazienti critici che non erano più in grado di deglutire forme solide orali. Inoltre, per sopperire alle difficoltà nel reperimento di disinfettanti e persino dell’alcool, le farmacie ospedaliere hanno provveduto alla produzione di disinfettanti ambientali e gel igienizzanti mani. “In conclusione”, ha aggiunto Ciacco, “i farmacisti ospedalieri, avendo un ruolo di sintesi che li coinvolge nell’allestimento, nella logistica e nell’acquisizione di farmaci e dispositivi, nonché nel monitoraggio dell’appropriatezza, rappresentano oggi più che ieri, un presidio insostituibile a supporto dei Clinici ed a tutela della salute dei pazienti”.

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