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Regionali Calabria, Callipo: “Il tonno è amico delle sardine”

L'aspirante governatore ha tenuto a precisare di non aver mai pronunciato la frase "pronti a metterle sotto sale" riferendosi alle sardine

Pubblicato:11-12-2019 11:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:44
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REGGIO CALABRIA – “Qualcuno sta facendo girare in rete una frase che Pippo Callipo non ha mai detto. Lo fanno perché non sanno leggere né ascoltare. O forse lo fanno nel tentativo, alquanto grottesco, di far litigare tonno e sardine“. Così l’associazione ‘Io resto in Calabria’ che sostiene la candidatura di Pippo Callipo a presidente della Regione Calabria. “Chiacchierando a ‘Un giorno da pecora’, Callipo, a domanda specifica sulle Sardine – precisano dall’associazione – ha risposto, ironicamente com’è nelle corde della trasmissione condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro: ‘il tonno lo lavoriamo da sei generazioni, ma una volta lavoravamo sotto sale anche le sardine’. Tutto qui.

Come si può facilmente verificare ascoltando la registrazione della trasmissione su YouTube, non ha mai pronunciato la frase: ‘Siamo pronti a metterle sotto sale’“. E lo stesso industriale, aspirante governatore benedetto da Zingaretti, ha tenuto a precisare che quello delle Sardine è “un grande e meraviglioso movimento di giovani e meno giovani stufi dei marchingegni fumosi e improduttivi di una politica, tutta ripiegata su se stessa e incapace di guardare al futuro e, al contempo, della subcultura dell’intolleranza e dell’odio che spesso conduce a vere manifestazioni di razzismo e xenofobia, collidendo vistosamente con i principi e i valori della nostra Costituzione. Fortuna che ci sono le Sardine”. “Perciò – ha sottolineato Callipo – è lungi da me sottovalutarle o, peggio ancora, come è accaduto di recente in Calabria provare a strumentalizzarle per deplorevoli fini elettoralistici”.

Il tonno, quindi, “vuole essere amico delle sardine, ma non per blandirle. Piuttosto – ha concluso – perché c’è un comune sentire e, ritengo, anche il desiderio, per quanto ci riguarda più da vicino, di liberare la Calabria da mezzo secolo di regionalismo parassitario, assistenziale e clientelare che ha reso una delle regioni più belle del mondo marginale nello scenario meridionale, italiano ed europeo”.


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