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Aeroporto Firenze, Toninelli frena: “Prima piano nazionale scali”. Rabbia Nardella

"Il piano nazionale c'è già, questo dimostra la volontà del M5s di fermare lo sviluppo del Paese", attacca il sindaco di Firenze. Che è pronto a dare battaglia.

Pubblicato:11-12-2018 11:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:53

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FIRENZE – Sull’aeroporto di Firenze al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti c’è un dossier che “stiamo analizzando con la stessa assenza di pregiudizi politici con cui analizziamo la Tav”. Lo dice il ministro Danilo Toninelli, oggi ospite su Radio24 e a cui viene chiesto se nonostante l’ostilità della Lega all’allungamento della pista, alla fine l’unico parere che sarà decisivo sarà quello del ministero che regge. Toninelli osserva che, in realtà, l’ultima obiezione mossa arriva dal ministero dei Beni culturali (ha sollevato “alcune perplessità”), ma il punto è, per lui, che la questione non va vista da sola. “Stiamo guardando i dossier e prima di fare un intervento sul singolo aeroporto, ho l’obbligo, nei confronti degli italiani, per meglio gestire i soldi pubblici, di fare un piano nazionale degli aeroporti. Perchè- spiega il ministro- se io vado ad incentivare o ingrandire un determinato aeroporto devo avere una strategia. E qual è la strategia che oggi stiamo portando avanti innanzitutto? Prima un piano nazionale degli aeroporti che va integrato e coordinato: non si può agire per singola città e singola regione”.

In secondo luogo, “vorrei anche iniziare a parlare di biglietto integrato: tre giorni fa a Venezia è partito un treno che è andato all’aeroporto di Fiumicino; queste sono le iniziative che un Governo deve portare avanti”. Poi, “analizziamo i singoli casi. Per Firenze mi pare che ieri sia stato il ministero dei Beni culturali a elevare alcune perplessità non il Mit. Comunque lo analizziamo”.

RABBIA NARDELLA: “TONINELLI OSTILE, DEVE DIMETTERSI”

Sono sbigottito“. A stretto giro dalle parole rilasciate a Radio 24 dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, arriva la replica rabbiosa del sindaco di Firenze Dario Nardella che chiama tutti ad una risposta larga quanto compatta. Un fiume in piena carico di amarezza che sfoga ai giornalisti.


“Un ministro dei Trasporti, in carica da sei mesi, che dichiara la necessità di un piano nazionale degli aeroporti, dimostra di non sapere che questo piano c’è già“. Per questo “dovrebbe avere l’umiltà di dare immediatamente le dimissioni”. Nardella non si placa e ribadisce come quelle del ministro siano affermazioni “clamorose, offensive e molto gravi, perché di fatto conferma la posizione del governo: quella di totale ostilità verso la realizzazione delle nuova pista dell’aeroporto e verso Firenze”. E che “denota la volontà politica dei 5 stelle e del governo di azzerare lo sviluppo di questo Paese“.

Il primo cittadino ne ha per tutti e punta il dito anche contro la Lega: anche quello del Carroccio “è un comportamento vergognoso. La Lega è ormai supina, subalterna e complice di questa strategia contro lo sviluppo della Toscana e dell’Italia del Movimento 5 stelle”. 

E’ a questo che Nardella invoca la reazione decisa della ‘piazza’ fiorentina: “Come sindaco non posso più rimanere in silenzio. Ora è venuto il momento di dire basta, ma lo devono dire tutti i cittadini onesti. Faccio quindi appello a tutte le forze economiche, sociali, culturali e politiche della Toscana e di Firenze. Mettiamo in campo la più forte e compatta reazione a questa strategia dello smantellamento e dell’azzeramento del futuro della nostra città”.

Perché, aggiunge, “bloccare la nuova pista dell’aeroporto significa non solo azzerare una procedura amministrativa” regolare “ma anche bloccare prospettive di sviluppo e di occupazione“. Ma in fondo, conclude il sindaco, “questo governo ha una posizione chiara, quella del ministro Toninelli: nessuna opera pubblica importante da realizzare nel Paese e l’attacco politico a Firenze e alla Toscana”. Tutte le opere strategiche “sono ferme: il terzo valico, l’alta velocità, il sottoattraversamento di Firenze, tutti gli allacciamenti viari di Bologna, l’aeroporto di Firenze, la Napoli-Bari. Non si può andare avanti così, questo governo sta mandando il Paese allo sbaraglio“.

FI: FOLLIA RIMETTERE MANO A PIANO NAZIONALE

“Il governo precedente ha fatto un piano, in quel piano il sistema toscano diventa strategico e di interesse nazionale. Non è lo scalo di Firenze da solo, non è quello di Pisa da solo. Fra l’altro parte dell’infrastruttura è già stata ammodernata a Pisa, il terminal arrivi è stato ammodernato, ora che ci venga a dire di riprendere in considerazione il sistema nazionale è pura follia“. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Stella (Forza Italia), rispondendo al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, in merito all’iter procedurale sulla costruzione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze.

“Il sistema aereo cresce in tutto il mondo- aggiunge-. È l’unico trasporto che cresce, se rimettono mano al piano nazionale trovano il modo di affossare il Paese. Siamo convinti che non succederà, perché così andranno a casa”. Attualmente, il fattore di incaglio in conferenza dei servizi è rappresentato dallo spostamento del laghetto di Peretola e dal ponte connesso alla bretella di Signa promessa dalla Regione Toscana: “Non c’è vincolo su niente che possa fermare lo sviluppo del Paese, né un laghetto né un orto. È una roba banale quella lì, ci chiediamo come mai blocchi l’infrastruttura più importante di carattere regionale e strategica per il sistema aeronautico italiano. Davvero un laghetto e un orto possono bloccare un investimento da 400 milioni e 3 mila assunzioni?”. Ma oltre al governo, gli azzurri mettono nel mirino il Pd, il centrosinistra e il governo regionale.

Partendo proprio dal ruolo svolto sulla strada di Signa: “Mi risulta che non ci siano progetti esecutivi fatti e neppure stanziamenti per la bretella- rivela Stella-. Il dato che emerge complessivamente è il fallimento del centrosinistra al governo della Toscana”.

Del resto, i dati sui passeggeri parlano chiaro ad avviso dei forzisti. Soprattutto se si fa una comparazione fra i risultati conseguiti da Firenze e Pisa contro quelli raggiunti dal competitor più diretto, l’aeroporto di Bologna: “Dal 2013 al 2017 i passeggeri sono cresciuti di 2,2 milioni e hanno superato gli 8 milioni. Pisa e Firenze sono cresciuti di 1 milione. Mentre la Toscana resta al palo e cresce poco, Bologna vola”. E c’è un sospetto di fondo: “Nel caso in cui non venisse realizzata la pista di Firenze l’unico contento sarà Rossi, che non ha mai voluto l’aeroporto. Il governatore dovrebbe andare a Roma in conferenza dei servizi a battere i pugni sul tavolo”. Adesso, gli azzurri lasciano aperta ogni porta per condurre la battaglia politica: “Siamo pronti anche ad andare a Roma, a chiedere un colloquio col ministro, anche a proporre un ricorso al presidente della Repubblica”.

ROSSI: PIANO? STORIA NON INIZIA CON TONINELLI

“Non chiedo le dimissioni” del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, come ha fatto il sindaco di Firenze Dario Nardella, ma il piano nazionale degli aeroporti “esiste già. È lì e sulla base di quel piano si è lavorato almeno per 5 anni. C’è poi anche un principio di continuità nel diritto amministrativo: non è che cambiando il quadro politico si possa pensare di ripartire da capo. La storia non comincia con il ministro Toninelli, né con Rossi, e non finirà quando Rossi e Toninelli faranno altre cose”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, replica così alle dichiarazioni del ministro rilasciate a Radio 24 sullo scalo di Peretola.

“Sulla base di questo piano- aggiunge- si sono fatti atti, si sono prese decisioni importanti, si sono spesi soldi, si è discusso molto e quel piano deve essere rispettato, applicato. Se poi ci sono altre idee da parte del ministero sulle quali discutere, va bene”.

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