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Panettoni, pandori e altre ‘squisitezze’, l’export dell’Emilia-Romagna è il 3,61% e conta 378 specialità

BOLOGNA - Tra panettoni, pandoro, cioccolato e squisitezze made in Italy, nel 2015 sono volati nel mondo prodotti

Pubblicato:11-12-2015 15:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:42

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BOLOGNA – Tra panettoni, pandoro, cioccolato e squisitezze made in Italy, nel 2015 sono volati nel mondo prodotti per un valore di 309,1 milioni di euro, con un aumento del 10,2% rispetto all’anno precedente. E, tra le regioni italiane, l’Emilia Romagna è quella con la maggiore vocazione all’export, anche grazie alle sue 378 specialità tradizionali. La regione conta infatti esportazioni del settore pari al 3,61% del valore aggiunto regionale, seguita dal Veneto con il 3,55%, dal Piemonte con il 3,54%, dal Trentino-Alto Adige con il 3,51% e dalla Campania con il 2,94%.

Tra le province, al primo posto Cuneo con l’11,80% del valore aggiunto provinciale, seguito da Parma con il 10,26%, Verona con il 7,94%, Salerno con il 7,42%, Asti con il 6,85%, Modena con il 5,77%, Mantova con il 5,27%, Vercelli con il 4,97%, Novara con il 4,72% e Siena con il 4,57%. A dirlo è una ricerca di Confartigianato che vede Francia, Germania e Regno Unito in testa per gli acquisti di prodotti della tradizione dolciaria italiana legata al Natale.

pandoroDall’inizio dell’anno i francesi hanno comprato 75,1 milioni di euro di dolci natalizi (pari al 24,3% del nostro export di questo tipo di prodotti); in Germania sono stati esportati 53,8 milioni di pasticceria per le feste di fine anno (17,4% del totale esportato), mentre nel Regno Unito l’export di dolci di Natale italiani è pari a 34,3 milioni (11,1% del totale). La crescita maggiore si è però registrata negli Stati Uniti che hanno comprato il 45,5% di dolci in più rispetto al 2014, seguono la Germania con il 32,1% in più, l’Austria con il 22,2% e la Spagna con il 15,6%. Secondo il rapporto di Confartigianato l’aumento dell’export di specialità natalizie è in linea con il record storico di vendite all’estero di food made in Italy registrato nel 2015: ben 29,6 miliardi.


“Un contributo fondamentale a questi numeri positivi arriva dall’Emilia-Romagna che conta ben 378 specialità tradizionali, molte di queste Dop e Igp- spiega il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Marco Granelli– stiamo parlando di prodotti che sono un vanto per la nostra regione e sono il frutto del lavoro di tanti artigiani che mantengono alto il livello occupazionale”.
Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato a far crescere l’apprezzamento degli stranieri per i nostri prodotti è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 277, vale a dire un quinto (21,5%) del totale dei prodotti di qualità europei. I prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, censiti in Italia sono 4.881 e la sola Toscana ne conta quasi un decimo (9,4%) e precisamente 461, seguita dalla Campania con 457 (9,4%), dal Lazio con 393 (8,1%), dall’Emilia-Romagna con 378 (7,7%) e dal Veneto con 370 (7,6%). Rispetto allo scorso anno si contano 68 prodotti agroalimentari tradizionali in più.

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