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Bagarre in Consiglio comunale a Livorno su concordato Aamps. Impegno su 39 precari, “Vergogna”

LIVORNO - Il Consiglio comunale di Livorno ha approvato un atto di indirizzo col quale si vincola la

Pubblicato:11-12-2015 12:37
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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LIVORNO – Il Consiglio comunale di Livorno ha approvato un atto di indirizzo col quale si vincola la Giunta, nell’ambito della procedura del concordato preventivo in continuità di attività, entro il quale vuole muoversi il sindaco Filippo Nogarin per la gestione dell’indebitamento della società Aamps, affinché proceda alla stabilizzazione dei 39 lavoratori precari. Per loro si tratterebbe di accedere al contratto a tutele crescenti a tempo indeterminato previsto dal Jobs Act.

livorno_rifiuti2Il primo cittadino, prendendo la parola all’inizio dei lavori, ha ribadito la sua intenzione di seguire il percorso della procedura concorsuale per gestire la crisi aziendale. Un’ipotesi questa che, al netto del destino dei 150 dipendenti dell’indotto, ovvero di quelle aziende che sono collegate alla società labronica dei rifiuti, è stata decisamente rigettata sia dalle opposizioni che da parte degli stessi lavoratori con contratti a termine che nel corso della seduta hanno rumoreggiato contro l’amministrazione comunale, contestando il fatto che affidando i destini aziendali ad un tribunale la Giunta di Livorno possa effettivamente avere voce in capitolo sull’assunzione a tempo pieno dei precari.

livorno_rifiutiLe minoranze hanno provato un blitz, presentando durante la seduta un ordine del giorno che stabiliva una road-map alternativa per il risanamento, con un ‘no’ preciso all’invio dei libri contabili dal giudice. In primo luogo, le opposizioni chiedevano di ridurre il capitale sociale di Aamps da 16,747 a 3,727 milioni di euro, inoltre si sollecitava una ricapitalizzazione in tre tappe: 7,847 milioni entro il 15 dicembre di quest’anno, altri 3,5 milioni da iniettare entro il 15 marzo del 2016 e altri 1,147 entro la fine di dicembre. Tuttavia, sul voto sull’ammissibilità dell’atto nella discussione l’assemblea cittadina si è spaccata perfettamente a metà: 16 voti a favore e 16 voti contrari. E in base al regolamento questo ha portato ad un respingimento della possibilità di discutere la mozione.


livorno_rifiuti1I toni si sono surriscaldati: più volte i lavoratori hanno gridato “vergogna” all’indirizzo della Giunta comunale ed anche esibendo un cartellone con un escremento circondato da 5 stelle, con chiaro riferimento al Movimento che governa la città dal 2014 e con sotto una scritta: “Non è un cono gelato“.

di Carlandrea Poli, giornalista

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