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Report del Consiglio grande e generale del 10 dicembre – Seduta serale

Riprende la discussione della mozione di sfiducia nei confronti del segretario di Stato, Marco Arzilli, che però a fine seduta viene respinta con 18 voti favorevoli e 32 contrari.

Pubblicato:11-12-2015 10:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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SAN MARINO – Il dibattito serale riprende dal comma 6, “Trattazione della mozione di sfiducia presentata da 13 consiglieri nei confronti del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli”. A presentare la mozione è Roberto Ciavatta di Rete. Al termine del dibattito viene votata la mozione di sfiducia che viene respinta con 32 voti contrari e 18 voti favorevoli

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Nicola Selva (Upr): Dibattito strano. Forse si poteva evitare con un po’ di giudizio. In situazioni come quella che stiamo vivendo credo sia meglio non farla tanta lunga e parlare poco. Se il Segretario si voleva dimettere io credo l’avrebbe già fatto ma la maggioranza non vuole le sue dimissioni. Di cosa stiamo parlando? Parliamo a vuoto come spesso capita.


Giuseppe Morganti (Segretario di Stato alla Cultura): La possibilità oggettiva di aggirare un provvedimento, narrato all’interno del servizio giornalistico come evento possibile, nella prassi di fatto ci siamo resi conto che non è assolutamente possibile. Sulla possibilità di fare investimenti in contanti nella Repubblica di San Marino abbiamo esattamente compreso nel servizio che non si è mai parlato di cifre che superano ciò che era consentito per legge. Si parlava del valore di un carato di diamanti che però non superava la cifra massima che può essere trattata in contanti. Il fumus del reato non è stato svelato. Che poi il mio caro amico possa avere esondato nel suo intervento rientra nelle caratteristiche del personaggio. Alla prima riunione del Governo ci si è interrogati su quali provvedimenti adottare. E il Governo si è mosso con estrema velocità mettendo in campo le azioni necessarie per fare piena luce sull’accaduto. Di fronte a una questione che ci ha toccato tutti c’è stata una reazione uguale e contraria da parte delle istituzioni dello Stato. La questione è stata discussa nelle sedi opportune. Le istituzioni hanno dato la massima rilevanza a questa specifica questione.

Mimma Zavoli (Civico 10): L’unico profilo che ci interessa affrontare è un profilo esclusivamente politico. C’è un aspetto personale che ricomprende una serie di relazioni familiari che portano allo scoperto il Segretario Arzilli. Non è questo l’ambito su cui speculare. Sono umanamente vicino al Segretario Arzilli ma siamo qui per confrontarci su un profilo politico. E la prima cosa che balza agli occhi è che lei Segretario è solo all’interno del suo stesso Governo. Arzilli ha sbagliato le sue mosse per quanto riguarda l’approccio a questa vicenda. L’approccio è stato inopportuno e superficiale. Non ha considerato l’importanza e la rilevanza del suo mandato. La condizione di inopportunità permane. Lei ha affermato di essere fuori dalla decisioni che verranno prese. Ma se adesso ritiene ci siano condizioni di inopportunità quella stessa inopportunità c’era anche prima. L’atto più coerente e lineare da mettere in campo era quello di dimettersi. Un atto che ci avrebbe dato la cifra della sua imparzialità e della sua mancanza di paura. Un atto che avrebbe delineato la sua figura come una figura inattaccabile. La sua coerenza è venuta meno nel momento in cui non ha presentato le dimissioni.

Pasquale Valentini (Segretario di Stato agli Affari Esteri): Non si è voluto affatto ignorare la gravità di quanto accaduto. L’intervistato ha subito detto chi era. Il Congresso di Stato ha immediatamente provveduto alla revoca del mandato del padre di Marco Arzilli come ambasciatore perché quelle dichiarazioni erano inopportune e lesive dell’interesse del Paese. Il Segretario Arzilli ha immediatamente condiviso la proposta di fare un esposto alla Magistratura. Così come la proposta di verifica sia sulla società della famiglia Arzilli sia sul settore toccato da quel servizio. Il Congresso di Stato ha chiesto al Segretario Arzilli di mantenersi saldo nella sua funzione perché nessuno voleva mettere in dubbio l’attività del Segretario Arzilli. Riproporre oggi il tema della sfiducia non dice quello che si vuole davvero ottenere. Non c’è nessun tentennamento da parte del Governo nel confermare nuovamente la fiducia al Segretario Arzilli. Io credo che se a questo punto, come io mi auguro, l’azione del collega Arzilli è un’azione su cui noi abbiamo piena fiducia non c’è altro modo che ripartire con rinnovata energia a completare il percorso messo in piedi. Non si può tutti i giorni stare a cercare bucce di banane per far inciampare chi vuole portare avanti il suo lavoro nell’interesse del Paese.

Maria Luisa Berti (Pdcs Ns): Avrei preferito che il dibattito si fosse fermato alla precedente seduta consiliare. Il Movimento Ns ha chiesto sin dall’inizio, proprio perché non aveva alcuna esitazione sull’operato del Segretario, di svolgere in seduta pubblica il dibattito. Anche in quella occasione ero intervenuta evidenziando alcune anomalie. Questa sera mi vorrei soffermare sul contenuto della mozione. E’ un segnale il fatto che questa mozione sia stata presentata solo da una parte di opposizione. Apprezzo la posizione di chi non ha voluto sottoscriverla astenendosi. Il Segretario Arzilli si è spogliato di una determinata competenza e ha lasciato in mano al Congresso di Stato pieno mandato. Non c’è stata alcuna anomalia operativa. Si contesta mancanza di fermezza contro comportamenti lesivi di San Marino. Invito ad andare a valutare tutti gli atti relativi all’operato del Segretario Arzilli. Un Segretario particolarmente accorto per indirizzare la nostra economia verso un’economia trasparente è stato proprio lui. E forse per questo oggi paga lo scotto.

Andrea Belluzzi (Psd): ll servizio andato in onda su Tv7 è stata una caramella confezionata. Il Governo ha censurato quello che è emerso però è altrettanto doveroso ribadire il percorso intrapreso dal Segretario Arzilli di riconversione per proiettare l’economia del nostro Paese verso una nuova strada. Dallo scambio di informazioni all’eliminazione della discrezionalità governativa nel concedere e nel revocare autorizzazioni. Io voto la fiducia al Segretario Arzilli perché sono molte le cose da portare avanti. Questa vicenda rappresenta una buccia di banana. Ma sarà da stimolo per lavorare meglio. C’è tanto da fare. Legge sullo sviluppo, riforma della Camera di Commercio e la partita dell’aeroporto.

Manuel Ciavatta (Pdcs Ns): La nostra generazioni ha ereditato buchi delle generazioni prima di noi che stiamo ancora pagando. E credo che questo debba essere riconosciuto. Se quest’Aula avesse attenzione a chi davvero cerca di portare qualcosa di nuovo e di buono alla politica dovrebbe riconoscere questo sforzo. Sul caso Arzilli tutte le azioni che andavano fatte sono state fatte. Anche più che in passato. Sostegno pieno da parte della nostra lista e del partito al Segretario Arzilli. Speriamo che l’operato possa continuare per andare a sanare quelle problematiche che ancora ci sono. Non abbiamo terminato le nostre azioni di riforma.

Matteo Zeppa (Rete): Il servizio televisivo è stato un colpo che ha squassato l’immagine di Paese trasparente che qualcuno vuole raccontare ai cittadini. Il Segretario Capicchioni si è distinto in maniera pessima delineando dati aggregati in quei settori richiamati dal servizio di Rai uno. Dati considerati dal Segretario come del tutto accettabili. Resta da capire se è accettabile che l’importo degli acquisti dai tre compro oro siano aumentati di 7 volte con una escalation impressionante negli ultimi anni. A mio parere non sono dati da sottovalutare o tali da impedire una comunicazione pubblica. Tutta la pantomima messa in atto fino ad un’ora prima della seduta consiliare è solo pressapochismo politico. La questione Arzilli poteva essere gestita in maniera molto più consona. Il grado di parentela lascia il tempo che trova. Non è secondario ma non è basilare. Avremmo presentato una mozione di sfiducia anche qualora ad essere coinvolto fosse stato un altro gioielliere. Segretario Arzilli la sfiducio perché non è ammissibile non ricondurre al voto dei 60 consiglieri questa debacle sistemica, perché l’iter da lei intrapreso non è stato consono, perché non è possibile che non fosse a conoscenza degli escamotage messi in atto per aggirare la voluntary disclosure. La sfiducia è un atto legittimo e istituzionale. La difendono con arroganza trattando la nostra mozione come una scocciatura. Nel mondo per motivazioni molto più futili il proprio mandato è stato rimesso.

Marco Gatti (Pdcs Ns): Stiamo trattando un argomento discusso già nell’altra seduta consiliare. Che poteva essere trattato in seduta pubblica. Io non voglio ripetere le cose che si sono dette. La richiesta di sfiducia è stata motivata e dunque vorrei entrare nel merito della mozione. 1) Nella mozione si dice che contrariamente a casa analoghi c’è stata la mancanza della revoca della società. C’è stato un caso simile a questo. E, in quel caso, la revoca è avvenuta dopo due anni per una serie di controlli da parte dell’Autorità di Vigilanza e di Controllo. 2) Qualunque Segretario di Stato qualora debba discutere di una ragione per valutare se rinunciare a un mandato conferito dal proprio partito di appartenenza, la prima cosa che fa è quella di discutere dentro il partito. Prima cosa da fare è quella di confrontarsi con chi gli ha assegnato quel ruolo ossia il partito. Per le altre cose il Congresso di Stato ha confermato il pieno sostegno al Segretario Arzilli. 3) Nella mozione si dice che si ritiene necessario evitare comportamenti capaci di generare perdita di credibilità da parte della politica e sfiducia nei cittadini. Io credo che la politica perda credibilità quando si pongono in essere atti politici non conseguenti ad atti amministrativi. Se il Congresso di Stato avesse revocato la licenza prima ancora di verificare le risultanze dei controlli degli organi ispettivi sarebbe stato molto grave. Dal mio punto di vista le 3 motivazioni presentate non hanno le gambe. E’ per questa ragione che questa mozione avrà il mio voto negativo.

Federico Pedini Amati (Indipendente): Nel 2007 l’allora consigliere Venturini venne in quest’Aula con una serie di documenti e asserì che il Governo doveva andare a casa perché c’era una trattativa in corso per la vendita della Centrale del Latte con un personaggio indagato. Si chiedevano le dimissioni del Governo per ua cosa del genere e non oggi che parliamo di una vicenda che riguarda da vicino un Segretario che ricopre un ruolo importantissimo per contrastare le frodi e il malaffare? I motivi politici per le dimissioni ci sono. Il Segretario Arzilli è socio della società in questione. Non una persona esterna che non c’entra con quell’attività. Arzilli dunque è parte di quella società. Quello che è stato detto in quel filmato ha leso l’immagine e l’onorabilità di San Marino. In quest’ultimo Governo ho l’impressione possa accadere qualsiasi cosa. Il Governo delle meraviglie non ha prodotto quel rilancio promesso ai cittadini ed è ancora in carica. Il Governo non deve cadere ora ma probabilmente cadrà tra gennaio e febbraio. Non potrà cadere oggi sulla mozione Arzilli perché dobbiamo approvare il bilancio e dobbiamo ancora ricevere i controlli del Fmi. Se Arzilli avesse dato le dimissioni avrebbe avuto un credito maggiore

Marco Podeschi (Upr): Il politico non è un cittadino come gli altri soprattutto in questi momenti. Il problema è di opportunità politica. Io non posso dire ad Arzilli cosa deve fare: la sua coscienza lo dirà. Io non posso dire ad Arzilli di dimettersi ma non posso accettare che la maggioranza biasimi l’opposizione per avere presentato una mozione di sfiducia. Non abbiamo firmato mozione di sfiducia ma la voteremo. Io mi sarei dimesso dal Congresso di Stato. Per una questione di opportunità. E’ un problema di credibilità della politica. I cittadini pensano che i politici siano uguali agli altri cittadini? Non raccontateci favole. Se ci si vuole dimettere non ci vuole tanto. Lei Segretario farà i conti con la sua coscienza. Abbiamo discusso nuovamente di un argomento senza che cambierà niente. Io penso che in certe occasioni il silenzio sia d’oro.

Elena Tonnini (Rete): In merito alla richiesta di Ns sul comma pubblico invito il Segretario e Ns a confrontarsi con la maggioranza. Per chi sostiene che questo comma è una perdita di tempo posso dire che per non parlare in Aula di questi temi c’è solo un modo: non dare sponda a certe vicende. Per noi conta la sostanza: le dimissioni del Segretario Arzilli sarebbero un atto dovuto. L’Aula è stata attraversata molte volte dall’ondata di scandali ma c’è un elemento che li accomuna tutti e cioè il fatto che un eventuale scandalo non colpisce la persona ma, in primo luogo, colpisce la credibilità di quel ruolo. Con tutto quello che San Marino sta passando possiamo permettercelo? In questa fase storica è fondamentale la credibilità dei nostri interlocutori. Allora io mi chiedo quale è la nostra credibilità se ai tavoli decisionali ci sono persone legate a certi scandali. La fiducia nei confronti del Segretario è venuta meno. Se un Segretario non è cosciente di quello che accade in casa propria (di una società di cui appunto è socio) come possiamo credere che abbia una conoscenza del ben più complesso sistema sammarinese.

Ivan Foschi (Su): Ci troviamo ad affrontare questo dibattito anche perché il Segretario ha reagito allo scandalo emerso su Tv7 con un balletto ridicolo di dimissioni date ma non date. Sono state date al proprio movimento ma non al Congresso di Stato o al Consiglio. Da un punto di vista istituzionale darle al proprio partito non significa assolutamente nulla. Fermo restando che le responsabilità di tipo penale sono individuali e personali di chi compie certi comportamenti, quello che noi andiamo ad analizzare è il comportamento successivo del Segretario Arzilli a quell’intervista. Io non ho problemi a dare atto al Segretario del suo impegno di bonificare il sistema economico da quei “trafficoni” che hanno messo in campo evasioni e triangolazioni però non si può vivere di rendita. Alla luce di presunte condotte illecite messe in campo dal gioielliere intervistato che lasciano preludere a qualche sorta di reato il Segretario Arzilli non ha preso provvedimenti come invece accaduto con altre attività. Nella vicenda precedente si è proceduto autonomamente rispetto a quello che ha detto la Magistratura. La Magistratura non aveva ravvisato reato ma il Segretario dell’epoca procedette ugualmente alla revoca della licenza. La differenza è che si dovette attendere la conclusione dell’istruttoria per conoscere il nominativo dell’operatore economico che aveva paventato quella condotta.

Matteo Fiorini (Ap): La mozione presenta alcune motivazioni più o meno autentiche. Alcune sono discutibili. L’Aula si è sostanzialmente già espressa contro le dimissioni del Segretario. Sulla revoca della licenza al momento vale la presunzione di innocenza. La chiacchierata rubata invita il Governo ad andare a verificare e approfondire quello che è successo ma la sospensione preventiva non sarebbe stata la strada più giusta. Anche perché in molti ragionamenti ci sono una serie di ipotesi che dimenticano presupposti fondamentali della presunzione di innocenza. Quando si dice che Arzilli conosceva la prassi dentro la società è un’ipotesi. A fronte dell’ipotesi ci sono una serie di elementi certi ossia che il Governo è intervenuto e che l’Aula è stata investita della vicenda. A fronte di una serie di ipotesi ci sono state una serie di contromisure. Ecco perché ritengo che ci siano i presupposti per confermare la fiducia al Segretario all’Industria. Marco Arzilli inoltre deve avere il pieno riconoscimento di quella che è stata la sua opera circa il riposizionamento della Repubblica di San Marino rispetto a certi fenomeni.

Gerardo Giovagnoli (Psd): E’ la prima volta che si ripete un dibattito che tende a sfiduciare un Segretario di Stato nel giro di tre settimane. Dobbiamo ripetere esattamente le stesse cose senza che siano intervenuti elementi di novità. Il fatto di presentare una mozione è nelle facoltà dell’opposizione ma è sovradimensionata la richiesta di una sfiducia rispetto a quanto accaduto. Curioso il susseguirsi di opinioni diverse (negli uffici di presidenza, nella presentazione di odg, nella non presentazione della mozione da subito, nel cambiamento dell’odg precedente) ci portino nuovamente a ragionare di questa vicenda. Ci ritroviamo a ripetere le stesse cose. E’ tutto legittimo. Ma è anche legittimo criticare una impostazione di tattica politica attuata da parte dell’opposizione. Ribadiamo la fiducia al Segretario Arzilli

Massimo Cenci (Pdcs Ns): La mozione di sfiducia è la fotocopia dell’ordine del giorno presentato nella seduta precedente. Solo che l’altra volta si chiedeva la censura della condotta del Segretario, cosa che avrebbe immediatamente portato alle dimissioni, mentre adesso si parla di mozione di sfiducia vera e propria. Il Segretario di Stato ha promosso l’esposto in Tribunale, ha attivato gli organi di controllo per approfondire la questione e poi ha chiesto di non essere informato o coinvolto nell’attività degli organi di controllo. Mi chiedo: cosa doveva fare di più? Comprendo la mozione da un punto di vista della tattica politica ma non da altri punti di vista. Si parla di comportamento irrituale del Segretario ma se c’è stato qualcosa di irrituale quello è proprio l’ordine del giorno presentato nella scorsa seduta. Mi pare normale poi che un Segretario di Stato si confronti con l’organismo che gli ha assegnato l’incarico.Confermiamo ovviamente la fiducia al Segretario Arzilli.

Le repliche:

Roberto Ciavatta (Rete): Io non ci credo, Segretario Arzilli, che lei non fosse al corrente. E non ci credono i cittadini. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno detto che è spropositata la nostra richiesta di mozione di sfiducia. Segretario pensi se la stessa cosa fosse successa al padre di Hollande o della Merkel? Cosa sarebbe successo. In Italia il ministro Lupi si è dimesso per una questione legata al figlio. Perché? Per una questione di opportunità politica. Per non mettere in difficoltà il Governo e arrecare danno al suo Paese. Si dice che facciamo perdere tempo con questa mozione: quanto tempo perdiamo a causa dei ritardi dei consiglieri che fanno partire le sedute con mezz’ora di ritardo? Il problema grave di questo Paese è che ogni volta che un giornalista viene a San Marino trova il “pollo”. Significa che l’economia di questo Paese ancora, in buona parte, si basa sui presupposti del passato. Valentini dice che Arzilli non è solo. A volte è meglio soli che male accompagnati dato che Valentini ultimamente è abituato a difendere personaggi come Luigi Negri che non è proprio nel suo momento di maggiore splendore. La cittadinanza non accetta la disparità di trattamento. Per questo abbiamo ritenuto necessario presentare questa mozione di sfiducia. Il Segretario Arzilli dimostra di voler tentare di resistere a qualsiasi richiesta di spiegazioni e chiarimenti da parte del resto dell’Aula. Voteremo la sfiducia. La sfiducia verrà rigettata. Il Governo non può cadere ad un giorno della discussione sulla Finanziaria.

La mozione di sfiducia viene votata. 18 voti favorevoli e 32 contrari. La mozione di sfiducia è respinta.
La seduta viene poi sospesa. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9.

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