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BOLOGNA – Le responsabilità per gli scontri di sabato a Bologna “sono del Viminale”.
Non ha dubbi Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, intervenendo questa mattina ai microfoni di Radio Popolare, nel corso della trasmissione ‘Presto Presto’.
“Si è scelta la via della provocazione- sostiene Pagliarulo- bastava vietare la manifestazione o dirottarla lontano dalla Stazione centrale, luogo della strage neofascista. La responsabilità ricade sul Viminale. In tutta questa vicenda ciò che viene fuori è che il Governo ha mandato allo scontro i poveri poliziotti e ora dice di volerli difendere: è una vergogna. Viene fuori l’immagine di un Governo autoritario, fazioso e irresponsabile“, sentenzia il presidente Anpi.
Intanto, sempre sui fatti di sabato i parlamentari Pd Andrea De Maria e Virginio Merola hanno presentato alla Camera un’interrogazione proprio al titolare del Viminale, il ministro Matteo Piantedosi.
La manifestazione della Rete dei patrioti e Casapound è stato “un vero e proprio sfregio alla città, Medaglia d’oro della Resistenza– sostengono Merola e De Maria- in particolare è stato autorizzato lo svolgimento di tale manifestazione in piazza XX Settembre, a pochi metri dalla stazione della strage fascista del 2 agosto 1980″. Il luogo, peraltro vicino al centro della città, “evidentemente comportava rischi per la gestione dell’ordine pubblico- sostengono i due deputati Pd- nel Comitato per l’ordine e la sicurezza era stata invece condivisa l’opportunità di spostare la manifestazione in un’area più idonea a prevenire tali rischi”.
De Maria e Merola esprimono poi solidarietà alle Forze dell’ordine coinvolte negli scontri con i collettivi, rimarcando come il sindacato Silp-Cgil abbia dichiarato di aver “potuto osservare alcune immagini che mostrano uno dei leader dei movimenti di estrema destra dare ordini ai funzionari responsabili di ordine pubblico”.
I due parlamentari dem chiedono quindi al ministro dell’Interno di dire “con chiarezza quali iniziative abbia assunto nella giornata di sabato 9 novembre e vogliamo conoscere quali iniziative intenda assumere in ordine alle criticità così gravi che si sono evidenziate”.
Invita invece ad abbassare i toni il senatore di Azione Marco Lombardo, che bacchetta sia il vicepremier Matteo Salvini sia il sindaco Matteo Lepore.
“Abbandoniamo il linguaggio liceale e la parodia politica dello scontro tra ‘zecche rosse’ e ‘camicie nere’- scrive Lombardo sulla piattaforma X- dimostriamo che si può manifestare la forte contrarietà alle politiche di questo Governo, senza mai cedere alla violenza e senza cadere nel tranello della destra che vuole provocare solo per fare pubblicità al comizio della Meloni il 15 novembre a Bologna. Quando non si hanno idee forti nel confronto politico si cerca di alzare il volume del rumore e dello ‘scontro di civiltà’ per rivitalizzare una campagna elettorale per le regionali completamente sottotono”.
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