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Il sindaco di Bologna: “Meloni spieghi perché c’erano le camicie nere in strada”. Piantedosi: “Stupefatto dalle sue parole”

Botta e risposta a distanza tra il capo del Viminale e Matteo Lepore, che torna sugli scontri in pieno centro città e attacca il Governo: "Operazione per distogliere l’attenzione dalle pecche dell'Esecutivo"

Pubblicato:11-11-2024 14:23
Ultimo aggiornamento:12-11-2024 22:08

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BOLOGNA – Oggi a Bologna “ci sarà la presidente Giorgia Meloni e penso che debba spiegare non solo a noi cosa è successo in piazza, ma anche come mai è stata presa la decisione di organizzare una manifestazione di questo tipo in pieno centro”.

Lo afferma il sindaco, Matteo Lepore, in riferimento al corteo di Rete dei patrioti e Casapound che si è svolto sabato in zona stazione. Parole a cui si aggiunge la lettura del verbale del Comitato ordine e sicurezza pubblica, in cui – si legge – la Prefettura aveva disposto di contattare gli organizzatori del corteo per spostarla in un luogo al di fuori del centro di Bologna.

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PIANTEDOSI A LEPORE: GOVERNO LEALE, STUPEFATTO DA SUE DICHIARAZIONI

Secca la replica del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Sono stupefatto dalle dichiarazioni del sindaco Lepore al quale, come doveroso, il Governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione, da ultimo in occasione della recente alluvione della città e delle connesse polemiche che ne sono conseguite – aggiunge il ministro – . Viene messa in discussione la correttezza dell’operato della prefettura e delle forze di polizia nella complessa e sempre delicata attività di gestione dell’ordine pubblico. C’è qualche irresponsabilità nell’accreditare la tesi non veritiera della presunta contrarietà allo svolgimento di una manifestazione facendo riferimento a documenti ufficiali che, al contrario, testimoniano che nessun divieto era stato richiesto, ma era stato solo dato mandato alla questura di negoziare tempi e percorsi della manifestazione, come del resto sempre avviene – prosegue Piantedosi – . Ancor più grave insinuare presunte regie o interventi ‘da Roma’. Confido che il termine della campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali riporti alla ragione ed all’impegno istituzionale nell’esclusivo interesse dei cittadini”, conclude Piantedosi.

“ABBASSATE SCUDI”, LEPORE: ANCHE SINDACATI CHIEDONO LUMI

Il primo cittadino poi si interroga sul dialogo tra esponenti di Casapound e forze dell’ordine, emerso in un video della Dire. Immagini che mostrano un estremista di destra dire alla Polizia di abbassare gli scudi.

“Non so cosa sia successo in quel frangente, so però che due sindacati di Polizia hanno chiesto spiegazioni”. “Se anche chi rappresenta le Forze dell’ordine ha posto delle questioni sulla gestione di quella giornata, evidentemente qualcosa da spiegare c’è ed è importante che venga fatto”, aggiunge Lepore.

“CAMICIE NERE PER DISTOGLIERE DA PECCHE GOVERNO”

Una manifestazione su cui è stata operata “enorme strumentalizzazione politica”. Ma è proprio la decisione di fare questo corteo a Bologna che per il sindaco è profondamente intrecciata con le imminenti elezioni regionali dell’Emilia-Romagna.

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“Credo che la volontà di chi è venuto a manifestare con la camicia nera fosse creare un caso e di far parlare di altro, di non far parlare di quello che la destra e il Governo non stanno facendo in Emilia-Romagna”, dichiara il sindaco. Questo “è evidente, quindi penso che tutti i cittadini rifletteranno su quello che è successo e si faranno un’opinione”, aggiunge Lepore, oggi a margine di un’iniziativa nella sede della Cgil.

Intanto, viste le scintille di questi giorni sulle decisioni assunte in merito alla manifestazione, “certamente sono disponibile e vorrò incontrare il prefetto e il questore, ribadisco che con loro abbiamo sempre avuto una leale collaborazione. Evidentemente- afferma Lepore, oggi a margine di un’iniziativa nella sede della Cgil- le cose non hanno funzionato come si voleva ed è entrata in questa vicenda una strumentalizzazione politica enorme, perché sulla questione è intervenuta metà del Governo, il presidente del Senato, la presidente del Consiglio”.

E questo “nell’immediatezza della manifestazione, senza conoscere cosa era stato fatto e cosa era successo realmente. Per cui sono entrati in piena campagna elettorale”, dichiara il primo cittadino.

Ma oggi Meloni è attesa in città e allora Lepore la invita a fornire spiegazioni. Ma poi “spero anche che parli di altro, che venga a dirci dei fondi per l’alluvione- aggiunge Lepore- attorno ai quali abbiamo discusso assieme. Io spero di poter collaborare con lei per gestire il sostegno alla popolazione colpita”.

Così come Meloni dovrebbe venire a parlare di “risorse per la sanità e per le forze dell’ordine, che da tempo chiediamo vengano aumentate a Bologna”, manda a dire il sindaco. 

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