di Vittorio Di Mambro Rossetti e Cristina Rossi
ROMA – Al processo, quando ha rivisto l’assassino di sua figlia non lo ha odiato. “Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza odio o rabbia”. A dirlo Gino Cecchettin, padre di Giulia, ieri sera nel corso della puntata di ‘Che tempo che fa’ sul Nove.
Il padre della 22 enne uccisa proprio un anno fa, l’11 novembre 2023, dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ospite da Fabio Fazio, ha raccontato come è riuscito a superare questi ultimi 12 mesi e, in particolare, i momenti più difficili, come quando, il mese scorso, ha rivisto il femminicida in un’aula di tribunale. “In quella occasione io, come ho imparato a farlo in questo ultimo anno, mi sono concentrato sul positivo. Come sempre faccio, prendo una foto di Giulia. Me la guardo e non c’è nulla di negativo che appare alla mia vita. Mi concentro sul bello. Ed è così che sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza provare odio, rabbia”.
“Questo esercizio- ha spiegato- io l’ho fatto per un anno e mi sono reso conto quanto sia importante per creare valore. Però mi sono reso conto anche che attorno a me si respirava qualcosa di negativo. Ed è umano, è comprensibile. Tutti questi sentimenti vengono poi immessi nel proprio ecosistema. Ecco a me è sembrato di vedere come se noi vivessimo in un’atmosfera dove noi singoli siamo degli individui che possono produrre ossigeno o anidride carbonica. L’ossigeno è un sentimento positivo, l’anidride carbonica è qualcosa di negativo. Perché poi lo portiamo a casa, lo portiamo nelle relazioni con i nostri cari. Quindi quando noi recepiamo qualsiasi elemento negativo, da tutto ciò che accade attorno a noi, sta a noi come reagiamo. E se reagiamo positivamente portiamo a casa ai nostri figli ai nostri cari un sentimento di amore creando valore nel sistema. Viceversa se reagissimo facendoci sopraffare dal sentimento negativo tutto questo non avverrebbe anzi avverrebbe il contrario”.
Io, ha detto ancora, “sono riuscito a non odiare, non so come ho fatto, però, penso che il segreto stia concentrandosi sui nostri cari che ci danno amore che ci danno bellezza. E’ il modo che ho utilizzato io e che consiglio di fare a tutti”.
“Noi siamo genitori per sempre. Fino all’ultimo dei nostri giorni. Quindi, io sarò sempre il papà di Giulia”, ha aggiunto.
Intanto a 12 mesi dalla tragedia, è nata la Fondazione Giulia Cecchettin, fondata da papà Gino, dalla sorella Elena e dal fratello Davide, una realtà senza scopo di lucro “per una vera parità di genere” e per promuovere una società realmente inclusiva, capace di prevenire e contrastare ogni violenza di genere”. Per logo un mazzo di fiori disegnato dalla stessa Giulia.
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