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A Torino è l’ora dei Maestri: le 5 partite più belle della storia delle Finals

Nel 1970, quando vinse Stan Smith, non c'era nemmeno il riscaldamento. Oggi è il torneo più ricco del mondo. Il New York Times ha scelto i 5 best match

Pubblicato:11-11-2022 16:17
Ultimo aggiornamento:11-11-2022 23:07

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ROMA – Quando Stan Smith vinse le prime Finals ATP della storia era il 1970. Il torneo si chiamava ancora Masters, anzi “Pepsi-Cola Masters”. Si giocò al Tokyo Metropolitan Gymnasium, a dicembre: l’arena non era riscaldata, i fan giapponesi se ne stavano accucciati sotto i plaid, coperti da pellicce e sciarpe. Negli spogliatoi c’era una piccola stufa a gas, per quei raccomandati degli otto migliori tennisti del mondo. Smith vinse 15.000 dollari. Poi volò in California per arruolarsi nell’esercito.
E’ cambiato tutto, da allora: nome, sponsor, sedi. Quindici città hanno eletto il “maestro” dell’anno, prima di Torino. Chi vincerà quest’anno (senza perdere nemmeno un match) incasserà 4.740.300 dollari, il premio individuale più ricco mai assegnato nel tennis. La lista dei pretendenti parte dal numero 2 del mondo, Rafa Nadal (che non l’ha mai vinto) perché Alcaraz s’è strappato un paio di settimane fa. C’è Novak Djokovic, penta-maestro. Il campione del 2019 Stefanos Tsitsipas. Daniil Medvedev, il vincitore del 2020. E poi Casper Ruud, Felix Auger-Aliassime, Andrej Rublev, e Taylor Fritz. Holger Rune, che ha battuto Djokovic a Parigi la scorsa settimana, volteggia sul Pala Apitour come prima riserva, in attesa che si rompa qualcuno giusto in tempo.

Le Finals sono un torneo di “stanchezza”. Si gioca dopo 11 mesi di fatiche, chi ha più energia residua è il favorito al netto del ranking. Ciò nonostante, ha sempre prodotto grandi partite. Il New York Times ne ha scelte cinque. Le cinque migliori “finali” degli ultimi 52 anni.

1982, New York: IVAN LENDL BATTE VITAS GERULAITIS. Lendl non è ancora il numero 1 del mondo. La partita si gioca a metà gennaio 1982, per un ritardo in calendario degli Australian Open. Lendl annulla un match point nel tie-break del terzo set. Ma il punto cruciale è un altro: nel terzo game del terzo set, Gerulaitis va a rete come aveva fatto per tutta la partita. Lendl spara di dritto un passante che si stampa sulla fronte di Gerulaitis. La folla resta in silenzio, Gerulaitis traballa. Lendl tiene il servizio e Gerulaitis non si riprende più. Dirà, dopo: “Mi è venuto un po’ di mal di testa”.


1988, New York: BORIS BECKER BATTE IVAN LENDL. Giocano per quattro ore e 42 minuti. Lendl, allora 28enne, aveva subito un intervento chirurgico alla spalla dopo aver perso contro Mats Wilander nella finale degli US Open tre mesi prima, e si stava allenando per il ritorno agli Australian Open a gennaio. Con Becker in vantaggio per 6-5 nel tie-break dell’ultimo set, i due si scontrano in uno scambio da 37 colpi, concluso con un rovescio di Becker sul net che “frega” Lendl. La vittoria sarà la prima di tre per Becker al Masters, ma di gran lunga la più estenuante: “Alla fine giocavo e correvo, giocavo e correvo. Non sapevo nemmeno il punteggio. Fisicamente, è stata una delle partite più difficili della mia vita“.


1996, Hannover, Germania: PETE SAMPRAS BATTE BORIS BECKER. Con 15.000 tifosi tedeschi che tifavano contro di lui e il suo avversario che comincia la partita con quattro ace di fila Sampras dirà che si sentiva “un po’ solo…”. Sampras perde il primo set, vince gli altri due. A due punti dalla vittoria, sul 5-4 nel quarto set, Becker fa un ace, una volée e un altro ace. Sampras ottiene due match point nel tiebreak, che spreca. Becker vince il set. Il quinto è drammatico. Vince Sampras al quinto match point. “Una delle migliori partite a cui abbia mai preso parte, una partita che non dimenticherò mai”, dice oggi Sampras.

2005, Shanghai: DAVID NALBANDIAN BATTE ROGER FEDERER. Roger Federer doveva vincere, David Nalbandian invece manco doveva giocare. Federer aveva perso solo tre partite in tutto l’anno (chiudendo la stagione con un record di 81 vittorie e solo 4 sconfitte), aveva vinto Wimbledon e gli US Open ed era arrivato in finale con una serie di 35 vittorie consecutive. Nalbandian era entrato in tabellone come sostituto dopo una serie di forfait. Nalbandian affronta Federer con una serie di rovesci slice e palle corte. Federer, il numero 1 al mondo, è esausto. Lo svizzero rimonta da 4-0 nel quinto set. Serve per la partita sul 6-5, 30-0 ma perderà al tiebreak.

2019, Londra: STEFANOS TSITSIPAS BATTE DOMINIC THIEM. Il New York Times la definisce come la migliore delle partite dell’era in tre set. Tsitsipas diventa il primo giocatore greco a vincere il titolo e il più giovane, a 21 anni, battendo il record di Lleyton Hewitt. Thiem vince il primo set di 65 minuti, Tsitsipas si prende il secondo e va 3-1 nel terzo. Thiem risale e si porta sul 6-5. Si va al tie-break: Thiem rimbalza da 1-4 a 4-4, ma alla fine vince Tsitsipas.

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