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Tg Scuola e Formazione, edizione dell’11 novembre 2022

Si parla delle occupazioni in corso a Roma, del caso del liceo Visconti senza rampe per disabili; del rifiuto della carriera Alias al liceo Cavour; dell'immagine dei docenti nella società di oggi

Pubblicato:11-11-2022 14:46
Ultimo aggiornamento:11-11-2022 16:42

tg scuola 11 nov
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DAL ‘MAMIANI’ ALL’’ENZO ROSSI’: A ROMA CONTINUA LA PROTESTA DEGLI STUDENTI

Altra settimana di mobilitazioni per gli studenti e le studentesse di Roma. Sono stati occupati, infatti, il liceo artistico ‘Enzo Rossi’ e il liceo classico ‘Mamiani’. A muovere le proteste degli studenti dell’Enzo Rossi, la mancanza di laboratori e materiali, un’edilizia fatiscente, e un ambiente scolastico che non tutela e sostiene gli studenti, ma alimenta un clima di stress, ansia e crisi di prospettive. Anche al ‘Mamiani’, l’occupazione è scattata come gesto di contestazione politica, per opporsi a una “politica basata solo sulle false promesse” spiega alla Dire Giulio, davanti al cancello del Mamiani. Ma per la dirigente scolastica, Tiziana Sallusti, anche le modalità della protesta sono sempre le stesse. “Sono in questa scuola da 12 anni ed è la settima volta che occupano. Non c’è niente di nuovo sotto il sole. Tutti vorremmo una società migliore, ma la soluzione non è occupare- spiega all’agenzia Dire- E poi per poter fare politica si deve studiare”.

ROMA, AL LICEO VISCONTI NIENTE RAMPE: DISABILE ACCOMPAGNATO IN BRACCIO DAL PADRE

Portato in braccio dal padre, tutte le mattine, per raggiungere la sua classe. È la routine che è costretto a vivere dall’inizio dell’anno scolastico un ragazzo sulla sedia a rotelle del liceo ‘Visconti‘ di Roma. Lo storico ginnasio di piazza del Collegio Romano, infatti, non ha rampe né pedane che consentano agli studenti disabili di utilizzare le scale. Per questo gli studenti e le studentesse della scuola, hanno deciso di manifestare davanti l’istituto e raggiungere poi in corteo la sede della Città Metropolitana, dove sono stati ricevuti dal capo di gabinetto. “Questa scuola non è inclusiva- ha spiegato alla Dire una studentessa dell’ultimo anno del Visconti- non si può non consentire l’accesso all’istituto a un ragazzo disabile. Ci devono essere delle soluzioni”. Il capo di gabinetto della Città Metropolitana ha promesso che, entro la fine dell’anno solare, qualcosa cambierà. La soluzione più probabile potrebbe essere l’installazione di una piattaforma rimovibile, ma non ci sono altri dettagli.

ROMA, NIENTE CARRIERA ALIAS AL CAVOUR. VALDITARA: VERIFICHEREMO

“Non hai il diritto di essere chiamato con un nome diverso dal tuo”. È ciò che si è sentito dire uno studente del liceo ‘Cavour’ di Roma che aveva chiesto di applicare la carriera Alias, lo strumento che consente agli studenti che non si riconoscono nel loro genere biologico, di farsi chiamare in un altro modo nel contesto scolastico. Ma un docente del liceo romano, ha scelto di non applicare la norma. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha detto che verranno fatte le opportune verifiche che riterranno di mettere in campo il dirigente scolastico e l’Ufficio scolastico Regionale, per appurare se si è in presenza di un caso di discriminazione. La scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana- ha aggiunto in una nota- e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione”.


“LA SCUOLA E I DOCENTI STANNO PERDENDO L’IMMAGINE DI RIFERIMENTO SOCIALE”

Risse, violenze, studenti che provocano e professori che perdono la pazienza. É la scuola del 2022, o forse è la scuola che c’è sempre stata, che però oggi viene ripresa, filmata e postata. Una scuola chiamata ad occuparsi dell’educazione e della formazione di adolescenti sempre più complessi, mentre il ruolo del docente sembra aver perso autorità. Secondo Cristina Costarelli, dirigente del liceo ‘Newton’ di Roma e presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio, “La scuola e i docenti stanno perdendo l’immagine di riferimento sociale. Chiunque si sente in diritto di dire la sua e a volte si arriva anche all’aggressione. E poi ci sono i casi in cui sono i docenti a perdere la pazienza e attuare comportamenti non in linea con il loro profilo. Ma le sollecitazioni che tutti i giorni arrivano ai docenti sono tante. Bisogna fare in modo che ci sia una reale e piena fiducia tra scuola e famiglie”. Anche il ministro dell’Istruzione, Valditara, ha detto che si impegnerà a “costruire una scuola serena, che torni a considerare e rispettare l’autorevolezza dei docenti. E che pretenda docenti che siano consapevoli dell’alta dignità della loro professione”.

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