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Fantoccio Meloni a testa in giù a Bologna, al setaccio telecamere e immagini video

È caccia agli antagonisti che alla fine del corte di ieri sera hanno appeso alla torre Garisenda un fantoccio raffigurante Giorgia Meloni

Pubblicato:11-11-2022 13:41
Ultimo aggiornamento:11-11-2022 13:50

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BOLOGNA – Gli investigatori sono al lavoro per individuare gli attivisti dei collettivi che ieri sera si sono resi responsabili del ‘fantoccio’ raffigurante Giorgia Meloni appeso a testa in giù attaccato alla torre della Garisenda di Bologna. Saranno esaminate sia le riprese fatte dalla Digos durante la manifestazione di ieri sera (in cui tra le altre cose è stato imbrattato e preso di mira un supermercato in via Indipendenza) sia le immagini delle telecamere di sicurezza. Il luogo dove è successo, piazza Ravegnana dove si ergono le Due Torri simbolo di Bologna, è nel cuore della città. Intanto, questa mattina dell’episodio ha parlato il prefetto di Bologna, Attilio Visconti.

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“EPISODIO ISOLATO FATTO DA MINORANZA, NON È LO SPIRITO DELLA CITTÀ”

“Penso che sia un episodio che a Bologna rimarrà del tutto isolato e dal quale tutti prendiamo le distanze”, dice il prefetto Attilio Visconti, la cui condanna di quanto accaduto è senza mezzi termini: “È inaccettabile“, ripete.


“Subito ho espresso la solidarietà alla presidente del Consiglio e la sorpresa che in una città così civile, così avanti nell’accoglienza e pronta a confrontarsi e accettare il prossimo, poi finisca per cadere in queste situazione spiacevoli”, sottolinea il prefetto parlando alla ‘Dire’.

Credo che una minoranza non faccia assolutamente lo spirito di una città. Noi dobbiamo avere la forza di essere più uniti possibile, perché l’Italia ne ha bisogno. Il Paese ha bisogno di capacità di dialogo perché siamo in un momento molto difficile”, è il monito di Visconti. “Sono convinto che contestare e protestare sia sacrosanto diritto e un dovere per chi la pensa diversamente, ma ci sono forme e forme di protesta e forme e forme di non condivisione”, conclude.

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