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Maggia (Associazione magistrati per minorenni e famiglia): “Ctu ultima spiaggia, Tribunale dovrebbe evitarle”

Pubblicato:11-11-2021 16:07
Ultimo aggiornamento:11-11-2021 16:07
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di Laura Monti

ROMA – “Il Tribunale per i minorenni ha una composizione onoraria che normalmente dovrebbe servire a evitare le ctu (consulenze tecniche d’ufficio) perché hanno un costo anche per le parti. La ctu si dispone quando non si sa dove sbattere la testa. La mia esperienza è che la ctu è l’ultima spiaggia, quando non sai a che santo votarti e ci sono situazioni ambigue e ambivalenti”. A dirlo, rispondendo alla deputata Veronica Giannone (FI), è Cristina Maggia, presidente dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia (Aimmf), nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori.

“Parlo della mia esperienza- ha poi ammesso Maggia- perché è vero che sono presidente dell’Associazione, ma non so cosa fanno miei colleghi in tutta Italia”. Nel corso dell’audizione, Giannone aveva portato all’attenzione della magistrati i “tanti decreti dei giudici” che “riprendono nello specifico se non quasi completamente quanto periziato dalle ctu”, anche in caso di allontanamenti di minori: “In alcuni casi non si vede la gravità dei motivi e ho esempi di valutazioni fatte da ctu o servizi sociali, in casi di separazioni non consensuali spesso trasformate in conflittuali o con casi di violenza fisica, psicologica o assistita, in cui le uniche motivazioni che troviamo anche da decreti emessi dal giudice sono relative a concetti astratti: alienazione parentale, sindrome della madre malevola, simbiotica….”, ha spiegato Giannone, che la settimana scorsa ha posto un quesito alla ministra della Giustizia Marta Cartabia proprio su questi punti.

Per la presidente di Aimmf “i ctu non sono tutti uguali: alcuni sono provati, sanno approfondire, altri meno”. Tuttavia, “quando un esperto che hai nominato ti dice ‘dobbiamo allontanare’, è un po’ difficile smentirlo anche perché non abbiamo strumenti tecnici al di là della presenza dei nostri giudici onorari. È difficile- ha detto ancora Maggia- dire che la ctu ha torto soprattutto se si è svolta con il consulente di parte, nel contraddittorio fra tutte le parti”.


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Nel suo intervento Giannone ha anche sottolineato che, nonostante il fenomeno non sia legato esclusivamente alla donna, “Nella stragrande maggioranza sono accuse rivolte alle madri. Questi bambini- ha insistito la deputata- non sono maltrattati, in pericolo, non hanno a che fare con genitori non accudenti. Spesso esprimono il desiderio di continuare la loro vita. Allora perché- ha chiesto Giannone- quei bambini non vengono ascoltati e si predispone l’affidamento in struttura, se è vero che quella dovrebbe essere l’ultima ratio?”.

Ancora rispetto alle Case famiglia, la deputata ha segnalato a Maggia casi di bambini che vengono allontanati in struttura “senza poter sentire o vedere genitori anche per mesi. Non si pensa che quei bambini si ritrovano in uno stato praticamente di abbandono che non possono elaborare, da soli in un ambiente sconosciuto con sconosciuti dei quali dovrebbero fidarsi. Ma come ci si può fidare di qualcuno che non ti permette di parlare con i tuoi genitori?”. Rispetto alle considerazioni di Giannone, Maggia ha infine affermato che “ci sono ctu fatte bene e ctu fatte male. Con quelle fatte male ti chiedi se forse non era meglio non farla perché è comunque una zeppa importante. Nella mia esperienza- ha concluso- la nomina delle ctu viene fatta con molta parsimonia e solo in situazioni gravissime in cui abbiamo un ctu che possa davvero illuminare. Non so se questo accade ovunque”.

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