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Pensioni, Draghi convoca i sindacati a Palazzo Chigi

La riunione è prevista per martedì alle 17.30. Landini: "Vedremo che si potrà fare". Sbarra: "Ottima notizia"

Pubblicato:11-11-2021 14:59
Ultimo aggiornamento:11-11-2021 14:59
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ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato martedì alle 17.30 i leader di Cgil, Cisl e Uil per aprire il tavolo sulla riforma delle pensioni. La proposta di introdurre per un anno Quota 102, per poi tornare alla legge Fornero, contenuta nella legge di bilancio, non era piaciuta ai sindacati, che non avevano escluso scioperi.

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LANDINI: “VEDREMO COSA SI POTRÀ FARE”

“Martedì ci sarà una prima convocazione sulle pensioni, è importante, vedremo che discussione si potrà fare”. Questa la reazione del segretario della Cgil, Maurizio Landini, ospite di Omnibus a La7.


SBARRA: “CI SI RIMETTE SUL GIUSTO PERCORSO”

“È un’ottima notizia la convocazione a Palazzo Chigi sulle pensioni di martedì prossimo. Un passo che rimette sul giusto percorso il metodo riformista e premia le ragioni della mobilitazione costruttiva del sindacato. Ora bisogna riempire di contenuti il confronto, dando al sistema pensionistico sostenibilità sociale, flessibilità e inclusività, soprattutto per giovani e donne”. Lo ha detto oggi a Napoli il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al Convegno in ricordo del Primo Congresso della Confederazione di via Po celebrato nel capoluogo campano settant’anni fa, l’11 novembre del 1951.

“Dobbiamo riprendere il dialogo – ha aggiunto – non solo sulla previdenza, ma anche sulla redistribuzione fiscale, le questioni del lavoro, la nuova politica industriale, il rilancio della scuola, della pubblica amministrazione, delle politiche sociali e per la non autosufficienza. Come ha sottolineato ieri giustamente il Presidente Mattarella, il lavoro sarà la misura del successo del Pnrr. La ricchezza di un Paese si misura sulle opportunità di lavoro che sa offrire ai suoi cittadini, ai giovani ed alle donne. Questo deve essere al centro dell’azione comune delle istituzioni e delle parti sociali. Anche oggi, come 70 anni fa, dobbiamo remare uniti per riscattare le realtà più fragili del lavoro, della disoccupazione, delle famiglie, delle pensioni“.

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