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Calciatrice Psg aggredita, fermato un uomo condannato per tortura

L'Equipe racconta di un secondo fermo, per un uomo di 34 anni, dopo quello della compagna di squadra Aminata Diallo, per l'aggressione a Kheira Hamraoui

Pubblicato:11-11-2021 13:42
Ultimo aggiornamento:11-11-2021 13:43

Kheira Hamraoui
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ROMA – Il caso Diallo-Hamraoui scuote la Francia. L’Equipe dedica alla aggressione della giocatrice del Psg, di cui è accusata come mandante una sua compagna, la prima pagina con titolo ad affetto: “Stupeur et Tremblement”, richiamo a un vecchio romanzo di Amélie Nothomb.

La calciatrice Aminata Diallo è stata fermata dalla polizia perché sospettata di essere la mandante dell’aggressione con tanto di spranghe di cui è rimasta vittima la compagna di squadra Kheira Hamraoui. Ma L’Equipe racconta anche di un secondo fermo di polizia, per un uomo di 34 anni, detenuto nel carcere di Lyon-Corbas per reati di estorsione e tortura. L’uomo è indagato perché avrebbe contattato telefonicamente quattro calciatrici del Psg (Marie-Antoinette Katoto, Grace Geyoro, Sakina Karchaoui e proprio Aminata Diallo) per rivelare alcune informazioni sulla vita privata di Hamraoui, la vittima del raid.


Hamraoui diallo psg femminile
A sinistra, Aminata Diallo, arrestata perché coinvolta nell’aggressione a Kheira Hamraoui (a destra)

“Le telefonate – scrive L’Equipe – sono iniziate durante l’ultimo ritiro della squadra francese, alla fine di ottobre. La misteriosa voce si è spacciata per un uomo sposato, affermando di aver avuto una relazione intima con Hamraoui per tre anni, quando giocava a Barcellona. Avrebbe detto di aver visto la sua vita sconvolta da questo rapporto, prima di esprimere un desiderio di vendetta. Avrebbe fornito anche informazioni molto precise sulla vita privata della centrocampista ma anche sul resto del gruppo. Avrebbe citato in particolare una serata organizzata in casa del difensore Presnel Kimpembe. Elementi sufficientemente precisi per indirizzare i primi sospetti verso una fonte interna al club”. L’uomo nega.

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