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Il virus galoppa ma ce la faremo… speriamo non addosso

L'editoriale del direttore Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:11-11-2020 15:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13

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ROMA – E’ la battuta di una vignetta che gira sui cellulari e rende bene la situazione in cui ci troviamo. In attesa di capire di che colore saremo domani da tutta Italia arrivano le voci più disparate.

“I prossimi mesi saranno terribili”, tuona Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministero della Salute, con al seguito altre notizie allarmanti: gli ospedali sono pieni, i pronto soccorso scoppiano, non si sa dove mettere i pazienti positivi in attesa di tornare negativi, e così via. Per non parlare di tutte le altre malattie (e malati) che sembrano ormai spariti, ricacciati nelle loro case in attesa di tempi migliori, sempre sperando che riescano a resistere.

A livello politico ormai non c’è un altro tema, si aspettano i dati degli scienziati, si discute e litiga tra chi vuol chiudere tutto e chi qualcosa, e poi si decide, scontentando tutti comunque. Un caos che non aiuta i cittadini a capire meglio sul come comportarsi.


Quello che vorrei sottolineare è che forse è giunto il momento di darsi tutti una regolata, a partire dagli scienziati. Non se ne può più di vedere la gara a chi la spara più grossa, a chi dice la cosa più incredibile. Vero che la scienza avanza a colpi di errore, che ci sono analisi diverse, ma c’è un momento in cui la spettacolarizzazione della propria tesi può trasformarsi in un grave danno, generare confusione e panico tra i cittadini che, alla fine, possono anche pensare che siano tutte chiacchiere.

Ma chiacchiere non sono, e c’è una grande responsabilità della politica, dei nostri decisori. Si pensi all’inchiesta che vede coinvolto il presidente della Regione Sardegna, ‘accusato’ di aver aperto tutte le discoteche questa estate senza tener conto del ‘no’ del comitato scientifico. Quello che è successo dopo lo si è visto: migliaia e migliaia di turisti tornati a casa col virus ed esplosione dei contagi.

Per quanto riguarda la prossime ore, tra sabato e domenica si valuteranno i dati degli ultimi 14 giorni dopo la prima stretta ‘gialla’, ‘arancione’ e ‘rossa’. In molti pensano che si renderà necessario stringere ancora di più, e già alcune regioni, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia, da stasera prenderanno misure ancora più dure, per evitare assembramenti nel fine settimana. Non ci aspettano giorni tranquilli, qualcuno spera che a Natale e Capodanno…

“Lo voglio dire chiaramente: e’ impensabile l’idea di fare feste a Capodanno. Soltanto un folle potrebbe pensare di organizzare assembramenti. Si potrà festeggiare in famiglia, con i contatti stretti, purché venga mantenuta la distanza a tavola di un metro, si evitino gli abbracci e non ci siano situazioni di promiscuità” taglia corto l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Aspettando il 2021.

LEGGI DIREOGGI | EDIZIONE DELL’11NOVEMBRE 2020

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