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Dl ristori, associazioni donne: “Governo rettifichi la previsione dei fondi alle agenzie di escort”

La denuncia alla Dire di Udi Napoli, Salute donna e Arcidonna: "La legge Merlin ancora una volta vilipesa. Calpestata la sentenza della Corte Costituzionale"

Pubblicato:11-11-2020 15:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13

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NAPOLI – “Siamo in attesa di decise smentite alla notizia che sarebbero destinati, dal decreto bis, ristori alle agenzie che si occupano di ‘accompagnatrici’ (rigorosamente al femminile), alias di escort”. Questa la denuncia alla Dire di Udi Napoli, Salute donna e Arcidonna. Nel provvedimento varato per far fronte economicamente ai danni causati alle attività commerciali dalla pandemia, tra i vari codici Ateco destinatari dei ristori compare anche il 96.09.03 relativo alle agenzie matrimoniali e d’incontro e nella cui descrizione si fa riferimento alle “attività connesse alla vita sociale, ad esempio: attività di accompagnatrici, di agenzie di incontro e di agenzie matrimoniali”.

Il nuovo contributo a fondo perduto previsto è del 200%. “Anche i proventi/ristori – proseguono le associazioni – di questo incredibile provvedimento, come tutti i proventi delle prestazioni sessuali a pagamento, andrebbero direttamente agli sfruttatori. La legge Merlin ancora una volta vilipesa. Calpestata la sentenza della Corte Costituzionale, che si è pronunciata sul caso delle escort sollevato nel processo Tarantini/Berlusconi, riconfermando i principi della legge”. Udi Napoli, Salute donna e Arcidonna chiedono al governo una rettifica procedendo alla eliminazione “dai sevizi alla persona dell’attività di ‘accompagnatrice’ mescolata alle attività di agenzie di incontro e matrimoniali”.


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