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Incontinenza urinaria e fecale, dolore durante i rapporti sessuali, difficoltà a fare movimenti semplici e anche attività sportive: sono disturbi non così infrequenti che affliggono tanto il genere femminile quanto quello maschile e che afferiscono al pavimento pelvico, la struttura muscolare che chiude il bacino. Spesso è difficile affrontare l’argomento, che costituisce un vero e proprio tabù. La riabilitazione offre però delle soluzioni. Ne parla Elia Bassini, presidente del GIS di Fisioterapia e Riabilitazione del pavimento pelvico, che fa parte dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi).
L’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria-ARIR esprime un fortissimo plauso per l’approvazione del documento della Regione Lazio ‘Linee di indirizzo organizzative per la riabilitazione respiratoria in pazienti affetti da polmoniti interstiziali su base virale SARS-CoV-2 e virus simili’. “Si tratta di un Documento di enorme portata- dichiara ARIR- che nasce per iniziativa della Regione e che ha goduto della collaborazione concreta di anestesisti-rianimatori, pneumologi, cardiologi, fisiatri, infermieri, fisioterapisti, fisioterapisti respiratori, logopedisti e del supporto di rappresentanti delle societa’ scientifiche ARIR, AIFI ed AIPO. Un risultato importante per tutti coloro che lavorano incessantemente affinche’ i pazienti e i cittadini possano ottenere risposte reali e di qualita’ in un tempo di preoccupante emergenza sanitaria”.
Nella prima fase della pandemia da Covid-19 sono stati rinviati e riprogrammati in tutta Italia circa 35mila interventi ortopedici, mentre le liste di attesa per assistenza ambulatoriale e chirurgica si sono allungate fino a sei mesi, con garanzia di intervento per i soli casi urgenti. E’ quanto emerso dal ‘Virtual Siot 2020′, il Congresso della Societa’ Italiana di Ortopedia e Traumatologia. Adesso bisogna regolamentare meglio i flussi all’interno degli ospedali, riorganizzare il rapporto di partnership tra pubblico e privato e aumentare gli investimenti con adozione di nuove tecnologie per alzare gli standard di assistenza.
La regione Lombardia torna ad essere, secondo le misure varate dall’ultimo Dpcm, zona rossa. Misure che il Governo ha reputato necessarie a causa dell’elevato numero dei contagi su tutto il territorio. La storia recente ha insegnato che le Rsa e i relativi ospiti, ossia pazienti fragili con pluripatologie, sono stati coloro che hanno pagato il prezzo piu’ alto. Esiste un modello che consente di esser Covid free? E quali sono le attività permesse garantendo sempre la buona salute degli ospiti? L’agenzia di stampa Dire lo ha chiesto all’ad della Rsa ‘Torre della Rocchetta’ di Pavia, Andreina Rovescala: la struttura è rimasta fino a oggi ‘libera’ dal Covid.
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