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VIDEO | Le discoteche in Sardegna e il giallo del parere Cts, le opposizioni: “Solinas chiarisca o via”

È bufera in Sardegna dopo il servizio di Report che ha fatto luce su un parere del Cts - negativo- sulla riapertura delle discoteche risalente ai primi di agosto

Pubblicato:11-11-2020 12:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13
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CAGLIARI – “Il presidente della Regione Sardegna ha due strade davanti: o mostra immediatamente tutti gli atti in suo possesso per smentire le accuse di questi giorni, o deve presentare le sue dimissioni per manifesta incapacità a gestire l’emergenza covid”. Così Eugenio Lai, consigliere regionale di Leu, durante la conferenza stampa convocata stamane dalle opposizioni, dopo il servizio di Report sull’apertura delle discoteche ad agosto che avrebbe favorito la diffusione del coronavirus prima in Sardegna, e poi in altre regioni italiane. A far scoppiare il caso, in particolare, è il parere del Comitato tecnico scientifico datato 6 agosto sconsigliava la riapertura delle discoteche alla luce dei focolai presenti in alcune zone. La Regione, però, decise per la riapertura con un’ordinanza dell’11 agosto, arrivata dopo un’accesa discussione in Consiglio regionale.

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LE OPPOSIZIONI VOGLIONO SUBITO UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA

L’incontro con i giornalisti è stato convocato dai gruppi di minoranza per annunciare la richiesta di istituire immediatamente una commissione d’inchiesta “per far luce su diversi aspetti connessi alla gestione dell’emergenza covid in Sardegna- spiega il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus- ormai notizia di rilievo nazionale. La gestione dell’emergenza, fin dalle prime fasi, ha presentato condizioni di opacità, nebulosità, con una mancanza di informazioni e minimi requisiti di trasparenza che non sono più tollerabili”. Questo, specifica Agus, non riguarda soltanto il tema del parere del Comitato tecnico scientifico per l’apertura dei locali notturni, “mai reso pubblico, ma riguarda la complessa gestione della macchina d’emergenza, la gestione dei tamponi, le nomine principali dei direttori che si occupano dell’emergenza, gli appalti per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, il tema dei posti letto e dei numeri comunicati ogni giorno a Roma”.

“NUMERI RICOVERI REALI NON SONO QUELLI COMUNICATI A ROMA”

I ricoveri, rimarca Agus, “sono molti più superiori di quelli che oggi mandiamo a Roma, perché non tengono conto dei reparti non covid che ospitano pazienti positivi al coronavirus. Il rischio è che la Sardegna sia una Regione ‘rossa’, mascherata da Regione ‘gialla’”. Sottolinea Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd: “Sono mesi che denunciamo le carenze nel gestire questa emergenza, e tutte le volte si tenta di minimizzare. È venuto il momento di fare chiarezza sul numero dei posti letto, sulle procedure utilizzate per attivarli, sul sistema sanitario territoriale, totalmente inadeguato a gestire i pazienti”.

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IL GIALLO DEL PARERE CTS IN CONSIGLIO REGIONALE

L’ordine del giorno del 12 agosto votato dal Consiglio prima dell’ordinanza di Solinas? “Inizialmente è stato presentato dalla maggioranza senza prevedere il parere del Comitato tecnico scientifico- ricorda Ganau-. E infatti come opposizioni abbiamo ribadito che, a quelle condizioni, non eravamo disposti a votarlo e sottoscriverlo. Quindi è stata fatta una correzione, prima di essere approvato, con la richiesta del parere preventivo del Cts. Cosa diceva l’ordine del giorno? Che sulla base di quel parere il presidente della Regione avrebbe potuto decidere se c’erano le condizioni per un’apertura delle discoteche, e prescrivere le condizioni di sicurezza per questa apertura”.

Tornando al parere del Comitato tecnico scientifico, mai pubblicato, per Ganau i casi sono tre: “O il parere è positivo, e allora non si capisce perché non si renda pubblico, o è negativo -la cosa più probabile- o addirittura non esiste. Negli ultimi due casi siamo davanti a un’omissione di cui si assumerà la responsabilità il presidente della Regione“. Per Lai, “il problema non riguarda l’apertura o meno delle discoteche, la questione principale è questa: il presidente della Regione sapeva che la situazione epidemica in Sardegna sarebbe peggiorata a causa di quella decisione? Solinas era a conoscenza di tutti gli atti che avrebbero garantito ai sardi la sicurezza sanitaria? Se questo non è avvenuto, aspettiamo le dimissioni di Solinas. In caso contrario venga in aula, renda trasparenti tutte le sue decisioni”.

Spiega Michele Ciusa, capogruppo del M5s nel Consiglio regionale sardo: “La situazione in Sardegna è grave, come opposizioni lo stiamo denunciando da mesi, e da mesi chiediamo di avere dati certi sull’epidemia. I dati che vengono mandati a Roma per stabilire il ‘colore’ delle Regioni rispondono al vero? Sappiamo di ospedali chiusi, di Rsa abbandonate, di pronto soccorso al collasso. Un altro tema è questo: come si sta muovendo il Comitato tecnico scientifico sardo? Finora non lo abbiamo capito”.

“IL PRESIDENTE DELLA REGIONE HA MENTITO AL CONSIGLIO REGIONALE?”

Chiude Massimo Zedda, esponente dei Progressisti: “Il presidente della Regione ha mentito al Consiglio regionale, si o no? Questo emerge dal servizio di Report ed è questo oggetto di indagine da parte delle Procure”. Altro tema: “Nelle ultime conferenze di capigruppo hanno partecipato solo due componenti del Comitato tecnico scientifico. Come mai il professor Francesco Cucca e il professor Pietro Cappuccinelli non partecipano più alle riunioni del Cts? Mi viene il dubbio- conclude l’ex sindaco di Cagliari che questo comitato non si mai stato realmente coinvolto a tutela della vita dei sardi”.

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