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VIDEO | Cile, il governo: “Pronti a cambiare la Costituzione di Pinochet”

Secondo il ministro "la strada migliore da seguire è lavorare a un congresso costituente"

Pubblicato:11-11-2019 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:35
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ROMA – Il governo cileno è pronto a istituire un congresso costituente per redigere una nuova Costituzione che sostituisca quella in vigore dai tempi della dittatura di Augusto Pinochet. E’ quanto emerso da una riunione tra il capo di Stato Sebastian Pinera e i dirigenti della sua coalizione, Chile Vamos.

A renderlo noto alla stampa locale è stato ieri sera il ministro degli Interni Gonzalo Blumel. Secondo il ministro, “la strada migliore da seguire è lavorare a un congresso costituente, che conti su un’ampia partecipazione dei cittadini”.

La decisione di adottare un congresso, invece di creare un’assemblea costituente, è maturata tra i partiti della coalizione di governo ma deve ora superare ora la prova del Parlamento, dove la maggioranza potrebbe non essere sufficiente per approvare il progetto. Blumel ha sottolineato che “qualsiasi riforma a livello costituzionale richiede accordi ampi”. Per questo, ha aggiunto il ministro, “dobbiamo convocare tutti i settori con umiltà e capacità di dialogo”.


Diverse le reazioni del mondo politico. Secondo la deputata del partito di sinistra Convergencia Social, Gael Yeomans, “se con congresso costituente intendono gli stessi che da 30 anni negano il cambiamento non si risolverà nulla”. La deputata ha chiesto “elezioni e poi un’assemblea costituente”.

Il parlamentare del Partido Democrata Cristiano del Chile (Pdc) Matías Walker Prieto ha invece detto di “apprezzare” la proposta.

Il governo, dopo le dimissioni di alcuni ministri, cerca così di rispondere alle richieste di cambiamento che da più di un mese sono al centro delle proteste popolari. Le manifestazioni sono iniziate il 14 ottobre, a seguito dell’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana a Santiago per poi espandersi e diventare una mobilitazione generale contro le disuguaglianze e le riposte inadeguate della politica.

In scontri a margine delle proteste sono stati uccisi dalla polizia 19 manifestanti. Migliaia le persone arrestate durante dieci giorni di stato di emergenza.

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