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ROMA – Ventidue morti e 117 feriti. Nella notte Israele ha lanciato l’attacco più violento nel centro di Beirut dall’inizio della guerra. L’esercito israeliano ha colpito un quartiere residenziale densamente popolato, fatto di condomini e piccoli negozi, nel cuore della capitale libanese, lontano dai sobborghi meridionali dove il quartier generale di Hezbollah è stato ripetutamente bombardato nelle ultime settimane.
Secondo Reuters l’obiettivo era Wafiq Safa, a capo dell’unità di collegamento e coordinamento di Hezbollah, ma sarebbe sopravvissuto.
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Intanto l’esercito israeliano afferma di aver ucciso il comandante supremo del gruppo militante palestinese Jihad islamica Mohammad Abdullah, nell’attacco al campo di Tulkarem. Abdullah era il successore di Muhammad Jabber, noto anche come Abu Shujaa, ucciso in un attacco israeliano a fine agosto. Jihad islamica è alleata di Hamas.
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