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Ucraina, Nardella: “Ukrainian bond o nuovo Pnrr per ricostruzione”

La guerra ha già causato oltre 750 miliardi di danni, per il sindaco di Firenze servono misure economiche straordinarie

Pubblicato:11-10-2022 18:56
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 18:56

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FIRENZE – “La ricostruzione in Ucraina richiederà costi e sforzi ingenti per cui servono misure economiche appropriate. Davanti alla crisi sanitaria del covid-19, abbiamo reagito restando uniti e sviluppando nuovi strumenti economici per il finanziamento delle misure necessarie non solo per contrastare l’emergenza, quanto per permettere la ripresa, come il Pnrr. Adesso, per fronteggiare questa crisi internazionale egualmente dobbiamo restare uniti e favorire misure economiche specifiche e straordinarie come l’emissione di Ukrainian Bond o il lancio di un nuovo Piano con regole di accesso al credito simili al Pnrr e l’inizio del pagamento del debito solo dal 2027″. È quanto dichiarato dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante la seduta plenaria del comitato europeo delle Regioni dedicata alla ricostruzione dell’Ucraina. Nardella, in qualità di relatore del piano, ricorda che la guerra ha già causato oltre 750 miliardi di danni. Motivo per cui sollecita uno sforzo collettivo di città e regioni europee, al fine di restare uniti nel processo di ricostruzione.

“FUTURO PROSPERO, EQUO, VERDE E DEMOCRATICO PER KYIV”

Secondo Nardella “la ricostruzione servirà a garantire un futuro prospero, equo, verde, più democratico per ogni abitante dell’Ucraina e, soprattutto, per le nuove generazioni. Seguirà i principi dello Stato di Diritto, declinerà gli obiettivi europei di sostenibilità, per l’inclusione sociale, la sicurezza e la protezione del lavoro”. A Kyiv verrà chiesto un impegno su un pacchetto di riforme. Il piano, a livello pratico, prevederà inoltre tre fasi: la risposta ai bisogni primari, la ricostruzione di infrastrutture ed energia, l’efficientamento amministrativo accompagnato anche da programmi di scambio e gemellaggi con città e regioni europee. Il processo di ricostruzione, conclude del resto, “non può non essere bottom-up”. 


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