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I genitori di Giulio Regeni: “L’Egitto si fa beffe dell’Italia, governo si svegli”

All'udienza davanti al gup di Roma sono emersi nuovi silenzi e rifiuti nei confronti di eponenti politici italiani. Claudio Regeni e la moglie Paola chiedono "una reazione di dignità" da parte del governo

Pubblicato:11-10-2022 18:52
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 18:57

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ROMA – “Se ce n’era bisogno è emersa ancora una volta e con ulteriore chiarezza che le autorità egiziane non hanno, né hanno mai avuto, nessuna intenzione di collaborare e si fanno beffe del nostro sistema di diritto”. Lo hanno detto i genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola e la legale Alessandra Ballerini, al termine dell’udienza di ieri davanti al gup di Roma. Lo riporta Articolo 21 che durante l’udienza ha partecipato al presidio per chiedere “verità e giustizia” insieme al neoeletto parlamentare Aboubakar Soumahoro.

CADUTA NEL VUOTO LA RICHIESTA DI COLLABORAZIONE PARTITA IL 6 OTTOBRE

Ieri Nicola Russo, capo dipartimento di Affari e giustizia presso il ministero della Giustizia, riferendo davanti al Gup del Tribunale di Roma nell’ambito del processo ai quattro esponenti dell’intelligence egiziana imputati per l’omicidio del 28enne di Fiumicello ha confermato di “non aver ricevuto nessuna risposta dalle autorità egiziane” e che l’ultima richiesta di collaborazione risale al 6 ottobre.

LA RICHIESTA DI CARTABIA NON HA AVUTO ALCUN RISCONTRO

I genitori del ricercatore dell’Università di Cambridge secondo Articolo 21 hanno aggiunto: “Oggi è emerso anche che la richiesta del gennaio scorso della ministra della Giustizia, Cartabia, di incontrare l’omologo egiziano non ha mai avuto alcun riscontro, e questo rifiuto non ha precedenti. Auspichiamo in una adeguata reazione di dignità del nostro governo”.


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