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Il Messico fa causa alle aziende delle armi Usa: “Negligenti e complici”

Secondo il governo latinoamericano, 17mila omicidi sono stati dovuti al contrabbando transfrontaliero solo nel 2019

Pubblicato:11-10-2022 16:34
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 16:34

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ROMA – Il governo del Messico ha fatto causa a cinque aziende degli Stati Uniti accusate di essere corresponsabili del contrabbando di armi nel Paese latinoamericano.
Secondo il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard, l’azione è stata avviata presso la corte distrettuale dell’Arizona. A essere denunciate aziende distributrici di armi, dopo che in una causa intentata in precedenza, archiviata dalla magistratura statunitense, erano state coinvolte società produttrici.

“QUESTE ARMI FINISCONO NEL NOSTRO PAESE”

“Facciamo causa perché c’è chiaramente uno schema” ha detto Ebrard, citato dall’agenzia di stampa Associated Press. “E’ evidente che c’è un contrabbando di armi e si sa che queste armi finiscono nel nostro Paese”.

L’azione è rivolta contro rivenditori e commercianti negli Stati americani di confine, dove operano intermediari che trasferirebbero in seguito le armi a trafficanti con basi in Messico.
Alejandro Celorio Alcantara, consulente legale del ministero degli Esteri, ha riferito che il Paese latinoamericano ha scelto “cinque dei peggiori rivenditori” nelle città di Tucson, Phoenix e Yuma. “Vendono più pistole, più volte e agli stessi acquirenti” ha detto l’avvocato. “Noi diciamo che sono negligenti e facilitano gli intermediari, al punto da risultare complici”. Secondo Alcantara, la prima udienza dovrebbe tenersi tra alcuni mesi.

17MILA OMICIDI L’ANNO

Il governo del Messico calcola che circa il 70 per cento delle armi vendute illegalmente nel Paese provengono dagli Stati Uniti. Solo nel 2019, almeno 17mila omicidi commessi sul territorio nazionale sarebbero collegati a questo contrabbando.

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