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In Italia 5.600 trapiantati, il 27% ha sviluppato il citomegalovirus

La sieropositività a questo virus corrisponde al 45% degli individui nei Paesi sviluppati e al 100% in quelli in via di sviluppo

Pubblicato:11-10-2022 12:30
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 12:30

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ROMA – “Nel 2021 in Italia i pazienti sottoposti a trapianto sono stati 5.600 e il 27% ha sviluppato infezione da Citomegalovirus (CMV) a seguito della procedura, generando un elevato tasso di ospedalizzazione, che impatta sia sulla vita del paziente sia sui costi del sistema sanitario regionale”. È quanto emerso oggi a Roma in occasione del convegno dal titolo ‘La donazione, una ricchezza che non va mai sprecata’, in corso presso la sala Tevere della Regione Lazio. “Il Citomegalovirus è un virus distribuito al livello mondiale- hanno fatto sapere quindi gli esperti- e si stima che la sieropositività tra gli adulti corrisponda al 45% degli individui nei Paesi sviluppati e al 100% nei Paesi in via di sviluppo. Negli individui immunocompetenti, il CMV è generalmente asintomatico o latente; in quelli con compromissione immunitaria, come i pazienti sottoposti a trapianto, invece, può riattivarsi e generare gravi complicanze- hanno concluso- dall’infezione alla perdita dell’organo trapiantato”.

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