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Letta a Salvini e Meloni: “Niente ambiguità, venite alla manifestazione antifascista”

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:11-10-2021 17:22
Ultimo aggiornamento:11-10-2021 17:22

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ROMA – Dopo il sabato nero di Roma, con gli scontri in piazza e l’assalto alla sede della Cgil da parte di gruppi violenti neofascisti e che ha portato all’arresto di esponenti di Forza Nuova, è forte polemica tra i partiti. Da una parte il Pd e M5S, che hanno depositato una mozione per chiedere al Governo di sciogliere Forza Nuova; dall’altra, la dura presa di posizione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e di Matteo Salvini della Lega che gridano al complotto comunista. Intanto sulla rete Telegram il popolo dei No vax continua a darsi appuntamento nelle piazze italiane contro la dittatura del Green Pass chiedendo di organizzare blocchi stradali e dure proteste.

Oggi il premier Mario Draghi si è recato nella sede della Cgil vandalizzata per esprimere personalmente la sua vicinanza al sindacato. Draghi ha abbracciato il segretario Maurizio Landini, che ai giornalisti ha detto: “Abbiamo fatto presente che sabato nel corso della manifestazione dei sindacati contro il fascismo ci sarà la richiesta precisa di un provvedimento per lo scioglimento delle forze politiche che si richiamano al fascismo come prevede la Costituzione. Un provvedimento che riteniamo necessario. Su questo Draghi mi ha detto che ne discuteranno, è un tema che hanno presente. Per noi è una delle rivendicazioni sul tavolo ed è una delle motivazioni della manifestazione di sabato” ha sottolineato il leader della Cgil.

Ad incendiare la polemica è stata una dichiarazione del vicesegretario del Pd, Beppe Provenzano, contro Giorgia Meloni: “Ieri Meloni aveva un’occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo, anche in Fdi. Ma non l’ha fatto. Il luogo scelto (il palco neofranchista di Vox in Spagna dove Meloni è intervenuta di persona) e le parole usate sulla matrice perpetuano l’ambiguità che la pone fuori dall’arco democratico e repubblicano” ha detto Provenzano, precisando che questo “significa semplicemente che in questo modo Fdi si sta sottraendo all’unità delle forze democratiche e repubblicane contro i neofascisti che attaccano lo Stato. Un evidente passo indietro rispetto a Fiuggi. Tutto qui”.


Apriti cielo, dopo il fuoco di fila di molti esponenti di Fdi e scesa in campo la leader in carne e ossa, che però svicola (matrice fascista? Boh) non entra nel merito e urla al complotto: “Il vicesegretario del Partito ‘democratico’ vorrebbe sciogliere il primo partito italiano (oltre che l’unica opposizione al governo). Un partito a cui fanno riferimento milioni di cittadini italiani che confidano e credono nelle nostre idee e proposte. Spero che Letta prenda subito le distanze da queste gravissime affermazioni che rivelano la vera intenzione della sinistra: fare fuori Fratelli d’Italia. O forse i toni da regime totalitario usati dal suo vice rappresentano la linea del Pd? Aspettiamo risposte” ha detto Meloni.

Gli ha risposto subito Enrico Letta, segretario Dem: “La frase di Giorgia Meloni che non riconosce la matrice fascista dell’assalto alla sede della Cgil di sabato è una frase infelice, un gravissimo errore. Con questa frase Meloni ha riportato le lancette dell’orologio indietro nel percorso che stava cercando di fare. Quello e’ squadrismo fascista. Il fatto di non riuscire a dire ‘condanno questo squadrismo fascista’, vuole dire che esiste un legame con una parte di elettorato, una parte di sostegno che non considera il fascismo il male assoluto”. Detto questo Letta lancia un altro appello: “Noi dobbiamo fare di tutto per evitare di dividerci nel Parlamento. Dobbiamo essere noi a essere i piu’ inclusivi possibili…” in piazza sabato, alla manifestazione antifascista “dovrebbero esserci tutti, anche Meloni e Salvini. Sarebbe un errore se non accadesse. Nessuno di noi interpreta quella manifestazione come una manifestazione di parte. Siccome la matrice e’ chiarissima ed e’ chiarissimo che l’antifascismo e’ il collante del Paese, la manifestazione di sabato dovrebbe unire tutti” ha detto il segretario Dem.

Appello respinto al mittente da Salvini: “A Letta dico: tutto il Parlamento si riunisca per chiedere al governo di sciogliere tutte le realtà che portano avanti la violenza: non è che la violenza dei centri sociali che menano i gazebi della Lega sia meno violenza. A Roma ne hanno arrestati di destra, a Milano di sinistra, per me uguali sono” ha detto il leader del Carroccio, aggiungendo: “Vogliamo fare una manifestazione insieme per condannare ogni genere di violenza? Facciamola, ma prima facciamo un documento tutti insieme per chiedere al governo di mettere fuori legge ogni tipo di violenza. Se a Letta venisse un’idea del genere gli direi bravo…”.

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