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Giornata nazionale delle vittime sul lavoro, Catalfo: “Sicurezza è la priorità”

Le parole della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo nel 70esimo anno della ricorrenza

Pubblicato:11-10-2020 09:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:02
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ROMA – “Oggi è la 70° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, tema che mai come adesso siamo chiamati ad affrontare con spirito di unità e di coesione. In Italia, benché gli ultimi dati Inail mostrino una diminuzione dei casi rispetto allo scorso anno, si registrano ancora troppi incidenti sul lavoro e ‘morti bianche’. Probabilmente non potremo eliminarle del tutto, ma possiamo e dobbiamo fare tutto ciò che è necessario per ridurle ulteriormente”, scrive la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, su facebook. “Come ho sottolineato alcuni giorni fa alla conferenza stampa di presentazione di questa giornata organizzata da ANMIL Nazionale – che ringrazio – la sicurezza rappresenta per me un obiettivo centrale fin dall’inizio del mio mandato. Obiettivo- continua Catalfo- che è stato reso ancor più prioritario dalla pandemia. Come Ministero e come Governo siamo intervenuti subito, stipulando con le parti sociali dei protocolli fondamentali per il ritorno in sicurezza a lavoro”.

 “Oggi- ricorda Catalfo- sappiamo bene quanto è importante indossare la mascherina e rispettare i protocolli per la tutela della salute. L’emergenza epidemiologica ci spinge a ripensare le nostre abitudini, soprattutto quelle lavorative. In questo scenario, dobbiamo trasformare l’emergenza in opportunità per rimettere al centro del dibattito pubblico il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. E dobbiamo farlo subito”. Ancora, “nella Nota di aggiornamento al DEF- riferisce la ministra- ho inserito un collegato che riguarda proprio il tema della sicurezza sul lavoro e che mira a una profonda revisione della normativa. Il mio obiettivo è quello di potenziare la formazione e l’informazione, che devono essere costanti. Incrementare i controlli e la vigilanza, che devono essere aggiornati sulle base delle norme anti Covid. Rafforzare la prevenzione, che deve avvenire sempre e in ogni luogo”. “È una grande sfida, e dobbiamo affrontarla tutti insieme. Unendo le forze fra istituzioni, associazioni e parti sociali- concloude Catalfo- e continuando a sensibilizzare la cittadinanza, possiamo davvero cambiare le cose”.

FICO: “LA SICUREZZA È UN INDEROGABILE DOVERE MORALE”

“Salute e sicurezza sul lavoro sono un fronte su cui non possiamo interrompere gli sforzi. La sequenza drammatica di incidenti mortali che continuano a verificarsi nei cantieri e nelle aziende del nostro Paese rappresenta un’emergenza nell’emergenza, una piaga sociale che va sanata. Oggi, in occasione della 70esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, il pensiero va a chi ha perso la vita o ha subito gravi lesioni personali nello svolgimento della propria attività lavorativa. E quest’anno non può non andare anche agli operatori sanitari e al loro enorme sacrificio durante la pandemia. Ringraziarli per il loro impegno in una situazione così complessa è doveroso. In ogni settore l’incolumità fisica di ogni lavoratore deve essere concepito come un inderogabile dovere morale”. Cosi’ il presidente della Camera Roberto Fico in un messaggio in occasione della 70esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, che si ricorda oggi. Fico prosegue: “L’inosservanza delle regole, insieme ai mancati investimenti per la sicurezza degli ambienti di lavoro, sono ancora alla base degli incidenti letali che le cronache ci restituiscono con una frequenza inaccettabile. L’idea di creare spazi lavorativi che non soltanto garantiscano, ma anche valorizzino il benessere e la salute dell’individuo deve dunque diventare una consapevolezza sempre più diffusa“. “È questa la strada per porre fine a questa intollerabile strage: continuare a far leva su strumenti di prevenzione, di controllo e di formazione sempre più all’avanguardia, ma anche sulla promozione di una cultura della sicurezza che riconosca nelle risorse da destinare a tale scopo anche un’opportunità di sviluppo e non solo un costo da sostenere. Una cultura che restituisca al lavoro la dignità che la Carta Costituzionale gli riconosce, la sua giusta funzione di strumento attraverso il quale l’uomo ha la possibilità di emanciparsi e di contribuire ad una società pienamente libera e democratica”, conclude il presidente della Camera.


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