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Universalismo differenziato e specialistica ambulatoriale, Sumai a congresso

Tavole rotonde, talk e workshop con esponenti di governo, parlamentari, assessori regionali, rappresentati delle federazioni ordinistiche, delle organizzazioni di categoria e dei cittadini

Pubblicato:11-10-2019 09:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:48
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ambulatorio-medico
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ROMA – Il Sumai Assoprof, il maggiore sindacato dei medici specialisti ambulatoriali interni, dal 13 al 17 ottobre svolgerà il suo 52esimo Congresso nazionale a Gardone Riviera (Bs) sulle rive del Lago di Garda. Il tema al centro dei lavori ‘Specialistica ambulatoriale e universalismo differenziato’ è volutamente provocatorio spiega il segretario generale Antonio Magi: “Ci permette di fare un confronto serio perché le Regioni chiedono maggiore autonomia ma dobbiamo cercare di mettere insieme l’universalismo del Ssn e il regionalismo differenziato da qui Universalismo Differenziato”. Il tema è dunque molto sentito dal Sumai Assoprof che crede saldamente nei principi fondanti del Servizio Sanitario Nazionale. “Come Specialisti Ambulatoriali Interni- aggiunge Magi- che operano quotidianamente nelle Asl, al domicilio del paziente e negli ospedali pubblici, senza dimenticare la nostra presenza accanto alle persone più fragili della nostra società nei Sert e nelle carceri riteniamo che la Sanità, l’assistenza al malato, la cura debbano essere saldamente nelle mani dello Stato, seppur con i giusti correttivi perché è evidente che l’attuale sistema di welfare, complessivamente inteso, oggi rischia il collasso”. Il Congresso nazionale del Sumai Assoprof sarà, come sempre, occasione di confronto. Dal Gran Hotel Gardone, in corso Zanardelli, a Gardone Riviera (Bs), usciranno proposte di rilancio per il nostro Ssn partendo dai vari temi che ci stanno a cuore. Primo fra tutti la carenza di Specialisti. “Ci sono 20mila medici specialisti al di sotto dei 45 anni pronti a entrare nel Servizio sanitario nazionale- spiega Magi- ai quali si aggiungono 34.400 specializzandi. Nei prossimi anni andranno in pensione 52mila medici quindi, facendo i conti, tra specializzandi e specialisti si coprirebbe il turnover”. Di liste d’attesa, aggressioni ai medici, cronicità e di ricambio generazionale, gli altri temi che saranno affrontati nel corso dei lavori tra tavole rotonde, talk e workshop, ne discuteranno esponenti di governo, parlamentari di maggioranza e opposizione, assessori regionali, rappresentati delle federazioni ordinistiche, delle organizzazioni di categoria e rappresentati dei cittadini.

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