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All’Unicusano in pausa pranzo si parla inglese VIDEO

Per tre giorni alla settimana, all’ora di pranzo, David, 32enne originario di Dublino, sarà a disposizione per fare due chiacchiere in inglese

Pubblicato:11-10-2016 15:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:09

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ROMA  – A pranzo, tra un boccone e un altro, ‘masticare’ anche qualche parola di inglese, conversando con un insegnante madrelingua. Succede alla mensa dell’Università Niccolò Cusano, a Roma, dove, anche in seguito a un processo di internazionalizzazione dell’ateneo, che ha aperto sedi in Francia, Spagna e a Londra, è partita oggi l’iniziativa, dedicata a studenti e dipendenti ‘Enjoy your lunch with David’.


dave_unicusano“Mi chiamo David e sono qui a Unicusano per conversare con gli studenti” si è presentato il giovane ai ragazzi che si sono avvicinati. Per tre giorni alla settimana, all’ora di pranzo, David, 32enne originario di Dublino, sarà a disposizione di chi vorrà fare due chiacchiere, praticando la lingua inglese, in un ambiente informale e rilassato.

“Credo che sia un’iniziativa fondamentale per gli studenti vista l’importanza che ha l’inglese per i nostri giovani- ha spiegato il rettore dell’Università Niccolò Cusano, Fabio Fortuna- è un biglietto da visita indispensabile. L’inglese va parlato, se non si parla spesso si dimentica, e soprattutto la conversazione aiuta a entrare nella dinamica della lingua”.


Il progetto nasce per creare un approccio sereno e divertente con la lingua inglese, ed è proprio per questo che con David si può scegliere qualsiasi argomento. “E’ più facile parlare inglese così perché viene naturale, non c’è troppo nervosismo” ha raccontato un ragazzo seduto a tavola con David. “Di solito non mi metto a parlare inglese perché sono molto timida, ma David ci ha fatto sentire a nostro agio” ha confessato una ragazza dopo aver pranzato assieme alle sue amiche e al giovane irlandese. L’impegno di David, infatti, è anche nel mettere a proprio agio i suoi commensali, per aiutarli a superare il peggiore ostacolo all’apprendimento: la paura di sbagliare.

di Flavio Sanvoisin, giornalista

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