FIRENZE – E se Lungarno Torrigiani riaprisse il 4 novembre? L’ipotesi, fino a poche settimane fa quantomeno peregrina, oggi comincia a farsi strada a Palazzo Vecchio. La messa in sicurezza è cosa fatta e “in anticipo rispetto alla tabella di marcia”. Il punto è che quella stessa road map è stata tarata per chiudersi entro il prossimo 4 di novembre. Un punto e a capo fissato dal sindaco di Firenze Dario Nardella nelle ore immediatamente dopo il disastro dello scorso 25 maggio, con quei 150 metri di strada con vista Ponte Vecchio collassati e inghiottiti dal terreno: “Riapriremo il 4 novembre”, in poco più di 5 mesi di lavoro e in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario dell’alluvione“. In pompa magna, insomma. La scadenza, tuttavia, nei giorni a seguire ha cominciato a traballare.
“Prima viene la messa in sicurezza per arginare le piene, poi si vedrà”, è stato il mantra del primo cittadino da settembre in poi. Ora, ad obiettivo raggiunto il Comune guarda in avanti con fiducia, pronto ad accogliere dalla Trevi, l’azienda incaricata dei lavori, la lieta notizia: “Siamo qui tutti i giorni. Ora l’importante- sottolinea Nardella- è lavorare a testa bassa”. E ancora: “Chiaramente vogliamo riaprire il lungarno il prima possibile e credo che i tempi che stiamo dimostrando di rispettare siano più o meno quelli che abbiamo indicato”. Per Nardella, quindi, è tempo del “rush finale”, anche se “a questo punto siamo soddisfatti di aver fatto il nostro dovere e di averlo fatto bene“. C’è da sistemare il nuovo tubo, quello esploso la notte del disastro, terminare di ricoprire l’ultimo strato del terrapieno e riasfaltare. “Possibile? Dipenderà dalle condizioni meteorologiche”, dice il sindaco. “Posso dire che rispetto alle previsioni di qualche settimana fa, abbiamo recuperato tempo, quindi stiamo andando bene”.
di Diego Giorgi, giornalista
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