R.D. CONGO. IL FOYER UNIVERSITARIO ACCOGLIE I NUOVI STUDENTI
Si sono appena concluse le selezioni per altri 50 giovani che saranno ospitati al Foyer Universitaire Saint Paul, a Kinshasa, la capitale della Repubblica democratica del Congo. Si tratta di una casa dello studente, con dormitorio, mensa, wi-fi, biblioteca e giardino. Con l’aggiunta soprattutto di borse di studio che consentono ai giovani di iscriversi all’università, riuscendo a pagare la retta, che per tanti è proibitiva. Il Foyer è gestito da Coe Ets grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica: una scelta che, con una semplice firma, permette di moltiplicare i contributi per un mondo più solidale. Grace Kashama Matolu adesso ha 25 anni. Ha potuto studiare giurisprudenza all’Université Catholique du Congo grazie alla borsa del Foyer e lavora come avvocato, specializzato in diritto dell’ambiente. “Penso che senza questo progetto ora non sarei avvocato e non avrei potuto studiare giurisprudenza” dice Matolu. “È per questo che vi invito a donare il 5xmille a Coe Ets e l’8xmille alla Chiesa cattolica. Tanti giovani congolesi hanno difficoltà nella scolarizzazione e non possono studiare: aiutiamoli”.
UGANDA. DALL’ACQUA ALLA TERRA, NUOVE OPPORTUNITÀ PER LA KARAMOJA
Pozzi per l’acqua nei villaggi e poi tanta formazione, essenziale per le rese agricole e la sostenibilità delle produzioni familiari dei contadini. Dall’Uganda, di impegni, speranze e necessità, ci informa Pier Giorgio Lappo, rappresentante della onlus Africa Mission cooperazione e sviluppo. “Aguan vuole diventare trattorista per migliorare la vita della sua famiglia. Quella del trattorista è una figura abbastanza richiesta qui in Uganda. Anche Benso sta facendo un corso da trattorista. Lui è un sud-sudanese rifugiato. Attraverso questa possibilità pensa di poter migliorare la vita sua e della sua famiglia”. Ci sono poi i pozzi. Venticinque quelli appena perforati e cento quelli rimessi in funzione, in una zona arida della regione di Karamoja, per dare acqua potabile e per sostenere l’allevamento. Anche in Uganda, sia per la formazione che per i pozzi, sono decisivi i fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica.
MO. UN’ONDA DI COSCIENZA DA BOLOGNA ALLA STRISCIA DI GAZA
L’urgenza di prendere posizione per i bambini, le donne e tutte le vittime della guerra nella Striscia di Gaza, ostaggio di bombardamenti indiscriminati. Nasce da qui “l’onda” fatta crescere da circa 30 obiettori di coscienza che hanno svolto il volontariato sociale tra gli anni ’80 e ’90 alla Caritas di Bologna. Con le loro facce e le loro voci, hanno soffiato nelle vele della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria che ha fatto rotta su Gaza. “La Global Sumud Flotilla è una flotta coordinata e pacifica composta da navi noleggiate per rompere l’assedio illegale di Gaza. Come gruppo sentiamo in nome degli ideali di solidarietà e nonviolenza che abbiamo scelto negli anni del servizio alla Caritas di Bologna e confermiamo oggi la scelta di aderire a questo movimento internazionale che rifiuta di restare in silenzio di fronte a un genocidio. La Flotilla è più di un viaggio, è un movimento di speranza giustizia e solidarietà globale”. A chiudere il videomessaggio don Matteo Prosperini, direttore della Caritas di Bologna: “Sosteniamo questa azione della Global Sumud Flotilla”.
SOCIALE. ISTAT: I VOLONTARI OLTRE 9% POPOLAZIONE, PILASTRO ITALIA
Ideali condivisi e bene comune, emergenze e assistenza a persone in difficoltà: queste le prime motivazioni all’origine dell’impegno di volontariato, stando a una rilevazione diffusa da Istat. Dal sondaggio, fondato su migliaia di interviste, emerge che a svolgere attività di volontariato in Italia sono circa quattro milioni e 700mila persone, più del 9 per cento della popolazione con almeno 15 anni di età. La rilevazione è relativa al 2023 e segue uno studio analogo completato dieci anni fa. Dal confronto emerge un calo del numero dei volontari, del 3,6 per cento. Da segnalare però anche un aumento dei volontari attivi su più fronti, cioè sia con associazioni sia con iniziative individuali. E il volontariato, conclude Istat, “si conferma come pilastro della coesione sociale”.







