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Nella tomba mano nella mano, gli ‘Amanti di Modena’ erano due uomini

La prima ipotesi era che si trattasse di un uomo e una donna, sepolti insieme per celebrare il loro amore eterno. Ma un nuovo studio smonta questa ricostruzione

Pubblicato:11-09-2019 12:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:41
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MODENA – Quando furono scoperti, nel 2009, durante gli scavi in una necropoli modenese di epoca tardo-antica (IV-VI secolo), i due individui sepolti nella stessa tomba mano nella mano divennero subito gli “amanti di Modena”. La prima ipotesi era che si trattasse di un uomo e una donna, sepolti insieme per celebrare il loro amore eterno. Ma un nuovo studio guidato dai ricercatori dell’Università di Bologna smonta ora questa ricostruzione: gli “amanti di Modena”, infatti, erano due uomini

La rivelazione, pubblicata su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature, è il frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna diretto dal professore Stefano Benazzi, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio-Emilia. Al momento del ritrovamento nel 2009 i due scheletri erano in pessime condizioni di conservazione, tanto che con i tradizionali metodi di analisi delle ossa non si riuscì ad attribuire con certezza il sesso dei due individui. Per arrivare finalmente ad una risposta, i ricercatori hanno deciso allora di utilizzare una tecnica innovativa basata sull’analisi delle proteine contenute nello smalto dentale. Una soluzione che in futuro potrebbe rivelarsi determinante per individuare il sesso di scheletri in pessime condizioni. 

“Allo stato attuale non si conoscono altre sepolture di questo tipo, in passato sono state trovate diverse tombe con coppie di individui deposti mano nella mano, ma in tutti i casi si trattava di un uomo e una donna”, spiega Federico Lugli, ricercatore dell’Università di Bologna e primo autore dello studio. “Il legame tra i due individui della sepoltura modenese, resta per il momento un mistero”. Sono due al momento le principali ipotesi del gruppo di ricerca: che i due siano fratelli o cugini, visto l’età simile, oppure che siano soldati morti insieme in battaglia. La necropoli modenese potrebbe essere infatti un cimitero di guerra.


di Luca Gasperoni

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