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Vaccini, presidi Emilia-Romagna tirano dritto: “Irregolari non entrano”

I dirigenti delle scuole dell'Emilia-Romagna rassicurano i genitori preoccupati

Pubblicato:11-09-2018 11:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:32

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BOLOGNA – Mentre in Parlamento ancora non si scioglie il garbuglio sull’obbligo vaccinale a scuola, i presidi dell’Emilia-Romagna tengono il punto. “La legge attualmente in vigore è la legge Lorenzin: chi non è vaccinato, non può essere accettato”, mette in chiaro Lamberto Montanari, presidente regionale dell’Anp, l’associazione dei dirigenti e alte professionalità della scuola, ospite questa mattina di ‘Aria pulita’ sull’emittente 7Gold. Anche in Emilia-Romagna “ci sono alcuni casi” di alunni non vaccinati che non potrebbero entrare in classe. “Ma non sono moltissimi”, sottolinea Montanari. In ogni caso, “ai presidi che ci chiamano chiedendo come si devono comportare, noi rispondiamo di mantenere ferma la disposizione. Chi non è vaccinato e non ha consegnato il certificato, non può essere accettato a scuola“.

Il rappresentante dei dirigenti scolastici manda anche un messaggio alle famiglie dei bambini immunodepressi, che rischiano di essere costretti a rimanere a casa a causa delle mancate vaccinazioni dei compagni. “Le famiglie devono avere fiducia nei presidi, perchè applicheranno la legge finchè è ancora in vigore– garantisce Montanari- una circolare è di rango inferiore e non può bypassare la legge”. Quindi, spiega il presidente dell’Anp, “per noi è necessario che i bambini consegnino il certificato, cosa che doveva essere fatta in luglio, oppure siamo per non ammetterli finchè non c’è una disposizione precisa di legge che ci dica di accettare l’autocertificazione”, anche se “per noi è al limite della costituzionalità. Il proprio stato di salute non si può autocertificare, come sancisce una legge del 2000.

Gli stessi dirigenti scolastici, a livello nazionale, nei giorni scorsi in commissione alla Camera hanno chiesto di eliminare la norma sulle autocertificazioni dal Milleproroghe. “Inizialmente sembrava ci fosse stata una comprensione dell’assurdità della norma- afferma Montanari- ma nella notte è cambiato di nuovo il vento e si è tornati indietro. Se diventerà legge, la dovremo applicare. Ma chiediamo almeno che non spostino il termine delle vaccinazioni al 10 marzo, che per noi è un tempo troppo lungo”. Nei giorni scorsi, l’Ageop ha lanciato l’allarme parlando di circa mille bambini immunodepressi che non possono andare a scuola a causa delle mancate vaccinazioni degli altri alunni.


“Non è un discorso numerico, ma di diritto e di tutela dei minori più fragili- rincara oggi la dose Francesca Testoni di Ageop- molte famiglie ci chiedono di intervenire. Chi può, li tiene a casa. Ma più ci si sposta verso l’età della scuola dell’obbligo, il problema diventa più grande. Una mamma ci ha chiamato perchè nella classe di sua figlia in prima media ci sono tre bambine non vaccinate. Il problema non è solo ai nidi, materne o elementari. Serve una presa in carico del problema di salute pubblica e tornare ad avere buon senso”. Per questo, l’Ageop ha fatto un appello al presidente della Repubblica e ai parlamentari, per ripristinare l’obbligo vaccinale. “Il problema non è solo all’interno dell’aula- sottolinea Testoni- perchè i bambini non vaccinati vanno anche in giro in autobus, al cinema o in ludoteca. Il pericolo è far circolare virus che dovrebbero essere debellati. Perchè creare incertezza e scappatoie? Noi in Emilia-Romagna siamo fortunati, ma ci sono Regioni in cui questi controlli non ci sono. Quindi il problema è grande, perchè i virus circolano come le persone”, rimarca.

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