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Esmo, giovani oncologi italiani premiati per innovative idee di ricerca

Per la prima volta 3 giovani oncologi italiani accedono contemporaneamente all'ESMO Fellowship

Pubblicato:11-09-2017 14:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:40

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ROMA – Sono stati attribuite oggi a Madrid le borse di studio dell’ESMO (Esmo Clinical Research Fellowship) che tradizionalmente vengono assegnate ai più promettenti giovani oncologi europei: su sei Fellowships attribuite per il 2017, ben tre sono andate a ricercatori italiani.

I giovani premiati sono Antonio di Meglio (30 anni, di Ischia), Giulia Martini (30 anni, abruzzese) e Benedetta Pellegrino (28 anni, pugliese); i tre ricercatori grazie al supporto di ESMO, che mette a disposizione cifre dal vario importo (da 40mila euro a 70mila euro), potranno sviluppare specifiche ricerche oncologiche nell’ambito di importanti istituti europei.

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Antonio di Meglio, oncologo del San Martino di Genova, specialista di carcinoma mammario, ha già una esperienza internazionale importante, avendo lavorato al Dana Farber institute di Boston. Di Meglio andrà per un anno a sviluppare la sua ricerca (Health Behaviors and Long-term Treatment Toxicity Among Breast Cancer Survivors: A Quantitative Analysis in the French Prospective CANTO Cohort) presso l’Insitute Gustave Roussy di Parigi.


L’abruzzese Giulia Martini, oncologa dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, si è vista selezionare il suo progetto di ricerca (An integrative bedside to bench approach for discovery and validation of new biomarkers of resistance in metastatic Colorectal Cancer (mCRC) by liquid biopsy and development of preclinical cancer models) nell’ambito della biopsia liquida in cerca di biomarcatori di resistenza nei tumori colorettali metastatici e andrà per un anno a Barcellona all’Istituto oncologico Vall d’Hebron. Stessa destinazione per Benedetta Pellegrino, 28 anni, pugliese, oncologa dell’Azienda ospedaliera di Parma, che nella metropoli catalana lavorerà sulle risposte del sistema immunitario nell’ambito dei tumori alla mammella (Exploiting the DNA-damage response upon PARP inhibition in homologous recombination deficient tumors to maximize the activity of anti-PD-L1 therapy).

Cos’è l’ESMO Fellowship

L’ESMO Fellowship è stato avviato 25 anni fa dalla società Europea di oncologia medica ed ha distribuito circa 7milioni di dollari in assegni di ricerca scientifica, coinvolgendo 462 giovani ricercatori in attività di ricerca oncologica. “Nostro obiettivo”, ha sottolineato durante la cerimonia di premiazione Christoph Zielinsky, direttore del Centro di Oncologia dell’Università di Vienna e coordinatore del Fellowship and Award Committee dell’ESMO, “è selezionare e supportare i più promettenti giovani ricercatori in oncologia affinché sviluppino progetti reali, portando un contributo concreto alla comunità medico-scientifica ed alla propria carriera professionale. Il tutto favorendo la comunicazione virtuosa tra i maggiori centri oncologici europei”.

È la prima volta che ben tre giovani oncologi del nostro Paese accedono contemporaneamente all’ESMO Fellowship. Durante il loro periodo di ricerca – che dura da uno a due anni, a seconda della complessità dei lavori – i giovani oncologi dovranno riportare periodicamente lo stato di avanzamento dei loro studi direttamente ad una commissione ESMO. Il premio-borsa di studio è stato consegnato nelle mani dei tre ricercatori da Valentina Guarneri, oncologa, componente del Fellowship and Awards Committee dell’ESMO.

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