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ROMA – “Finalmente!”, “Campioni olimpici”: lacrime in campo, lacrime in telecronaca, lacrime a casa. La vittoria dell’Italvolley ha regalato emozioni indescrivibili. A fine partita, i commentatori di Eurosport non riescono a trattenersi: voce rotta dal pianto per entrambi, in diretta.
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L’oro olimpico della pallavolo femminile appena conquistato, oltre a premiare un gruppo di atlete di grandissimo livello tecnico, può essere letto anche come la rivincita storica di Julio Velasco, indimenticato ct della Nazionale italiana maschile di volley della prima parte degli Anni 90, probabilmente la più forte squadra azzurra mai messa in campo, con campioni del calibro di Giani, Zorzi, Tofoli, Papi, Lucchetta e altri ancora, che però non vinse mai le Olimpiadi. L’Italia di Velasco, dal 1989 al 1996, vinse due Mondiali, tre Europei, cinque World League. Ma verrà ricordata anche per la partita in finale ai Giochi di Atlanta del 1996, quando il dream team azzurro venne sconfitto 17 a 15 nel quinto set dopo un infinità di cambi palla (quando non esistevano ancora i punti diretti su battuta degli avversari). “Se ora mi sento in pace dopo Atlanta ’96?- ha commentato proprio Velasco dopo la vittoria a Parigi da ct dell’Italia femminile- No, perché io non ho mai sentito di non avere pace. Non mi sento come Baggio, che ha detto di non avere pace dopo quel rigore sbagliato. Quella squadra fu straordinaria, poi ha perso una partita per due palloni. Io ho sempre accettato questa cosa. A volte si vince per due palloni, a volte si perde. Oggi abbiamo stravinto, ma io non ho mai avuto l’ossessione che mi mancasse l’oro alle Olimpiadi. Non sono venuto alla Nazionale femminile per vincere questa medaglia- ha concluso- anche perché era impensabile all’inizio”.
“Ancora ci dobbiamo rendere conto di quello che abbiamo fatto. Abbiamo vinto l’oro in modo straordinario, perdendo un solo set. Ma il nostro mantra è stato sempre ‘partita per partita, palla dopo palla’. Le ragazze sono state formidabili, con grande determinazione e lucidità, fuoco in difesa e copertura e freddezza a muro e nella distribuzione del gioco. Una combinazione che loro hanno fatto bene. E la finale è stata la migliore partita fatta”. “Nel cuore batte molto l’orgoglio- ha aggiunto- per questa squadra, questo staff e per la pallavolo italiana. E’ la vittoria dell’intero movimento pallavolistico femminile, dalla serie A a tutti gli altri club, e credo che la pallavolo femminile, con questo successo, può fare un salto molto grande a livello di popolarità: per le ragazze questo è lo sport numero 1, come il calcio lo è per i ragazzi. Non ci sono palestre che bastino. Magari mancava proprio una vittoria così importante per fare un salto di livello”.
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