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Jovanotti risponde a Tozzi: “Contro Jova Beach Party clima da Santa Inquisizione”

Il cantautore risponde al geologo con una lunga lettera e non ha dubbi: "Fare del JBP un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo"

Pubblicato:11-08-2022 10:22
Ultimo aggiornamento:11-08-2022 10:22

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(Foto di Michele Lugaresi Mikid)

ROMA – Non si ferma il dibattito su ‘caso’ Jova Beach Party, ritenuto dalle associazioni ambientaliste poco sostenibile per gli ambienti naturali che gli fanno da sfondo. Ultimo “attacco” in ordine cronologico, dalle pagine de La Stampa, quello del geologo Mario Tozzi. Oggi è Jovanotti a prendere la parola e lo fa con un lunga lettera pubblicata sullo stesso quotidiano.

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“Fare di JBP un bersaglio ecologista- si legge tra le righe- è semplicemente assurdo, perché la verità è proprio che noi siamo la più grande iniziativa che parla di ambiente mai fatta in Italia“.

Le accuse, insomma, sarebbero infondate: “Io non sono un esaltato credimi- scrive l’artista romano- sono qui da una vita a fare l’artista pop e non mi ritengo un cinico, mi fido della scienza e delle persone titolate a parlare, il mio pubblico lo vedo davanti a me tutte le volte che suono e io vedo la vitalità, non vedo orde distruttive, al contrario va in scena la creatività, l’allegria di una giornata di festa in un ambiente pieno di significato e di senso“. Jova sottolinea che “questa cupezza da ‘santa inquisizione’ che qualcuno vuole infondere al tema ambientale usando JBP è controproducente soprattutto per l’ambiente. C’è bisogno di progetti e di sostanza, di verità, di serietà e di inclusione”.

Tozzi, dal canto suo, aveva chiesto a Jovanotti “di rimodulare i suoi eventi in modo sostenibile, evitando di impattare su quella delicata e fragile striscia tra terra e mare e considerando l’importanza di Fratini e tartarughe per noi sapiens”.

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JOVANOTTI: “NON ANDIAMO IN LUOGHI DI NIDIFICAZIONE DI SPECIE PROTETTE”

“I nostri sono luoghi urbanizzati- spiega l’interprete- sono aree dove le ruspe ci passano quasi tutte le mattine da maggio a ottobre anche senza JovaBeach. Noi in più le curiamo bene e quando andiamo via sono meglio di come le abbiamo trovate. Non andiamo mai, nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette. A me il fratino sta a cuore, penso di essere uno dei tre italiani che ne conosceva l’esistenza prima del 2019 quando noi lo portammo agli onori delle cronache”.

Insomma, per Cherubini, “chi scrive frasi tipo ‘JBP distrugge ambienti naturali’ non ha mai prodotto nessuna prova a sostegno e non sa cos’è un ambiente naturale”.

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