
ROMA – Il giorno dopo la stretta su discoteche, bar e ristoranti nelle isole piu’ gettonate della Grecia, che dovranno chiudere entro mezzanotte, gli organizzatori di feste e serate dichiarano la resa: “La stagione e’ finita, torniamo a casa”, dice all’agenzia Dire un pr italiano ‘di stanza’ a Mykonos senza nascondere l’amarezza, perche’ “questo provvedimento ammazza il periodo migliore per il turismo e lancia un sengnale sbagliato anche a chi non viene qui in vacanza per la movida”.
La misura, che interessa isole come Mykonos, Santorini, Corfu’, Rodi e Creta, per i professionisti del settore e’ arrivata come un fulmine a ciel sereno: “Fino a 10 giorni fa qui- racconta il pr- era come se il Covid non esistesse. Nessuno indossava le mascherine e non c’era distanziamento, se non quando la polizia si presentava per fare i controlli. Quando se ne andavano, tutto tornava come prima”.
“E’ anche vero- continua l’organizzatore- che a causa dell’emergenza sanitaria sono arrivati piu’ che altro 30/40enni e si sono visti molti meno giovanissimi. Cosi’ abbiamo visto meno caos, meno file e affollamenti, ma la situazione adesso cambiera’ sicuramente perche’ con le discoteche chiuse si ammasseranno tutti agli aperitivi e i ristoranti avranno meno tempo per accogliere lo stesso numero di clienti”.
Inoltre, chiude il pr, “la stretta arriva a 10 giorni dalla fine della stagione. E arriva per i tanti casi di contagio di ritorno dalle vacanze. Probabilmente vogliono far vedere all’Europa che non rimangono a guardare. Insomma, penalizzano noi per non fare una figuraccia”.
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