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Maltempo, Coldiretti: “Clima impazzito, 2 mld di euro di danni in agricoltura”

ROMA - "Per molte aziende agricole un

Pubblicato:11-08-2017 09:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:36

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ROMA – “Per molte aziende agricole un intero anno di lavoro è andato perduto proprio nel momento in cui si avvicinava la raccolta per colpa di violenti nubifragi che con grandine si sono abbattuti nel nord Italia dove nel mese di luglio le piogge erano state praticamente dimezzate risultando inferiori del 47% alla media con i terreni secchi per una grave siccità”. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che fa salire il conto dei danni di 2 miliardi di euro provocati all’agricoltura italiana dagli eventi estremi del clima impazzito del 2017.

“Su una agricoltura stremata dalla siccità il maltempo si è abbattuto a macchia di leopardo dal Trentino dove sono stti colpiti pregiati frutteti e vigneti proprio nel momento della raccolta al Veneto- continua Coldiretti- dove interi filari di Merlot, Cabernet, Raboso e Prosecco sono stati rovesciati a terra, serre di pomodori, peperoni e melanzane distrutte, annessi rustici scoperchiati e frutteti compromessi secondo il primo bilancio dei tecnici della Coldiretti al lavoro affianco agli agricoltori dell’area una delle piu’ produttive in fatto di tipicità vegetale e famosa per i vini della Doc del Piave”.


La grandine è, sottolinea la Coldiretti, “la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno. Le precipitazioni peraltro non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. Siamo di fronte quest’anno- conclude la Coldiretti- al moltiplicarsi di eventi estremi con l’alternarsi di caldo anomalo, siccità, bombe d’acqua, grandinate violente e con il divampare i incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo”.

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