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Unioni civili a Napoli, la prima promessa ufficiale è del presidente dell’Arcigay

NAPOLI - "Sono proprio io il diretto interessato, il Comune di Napoli non ha dato il nominativo per

Pubblicato:11-08-2016 16:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:58

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NAPOLI – “Sono proprio io il diretto interessato, il Comune di Napoli non ha dato il nominativo per questioni di privacy”. La voce di Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay di Napoli, è emozionata mentre parla al telefono all’Agenzia DIRE.

Domani, quella tra Sannino e il suo compagno, Danilo Di Leo, ballerino del Teatro San Carlo oltre che attivista per i diritti LGBTQ, è la prima promessa ufficiale tra persone dello stesso sesso dopo l’approvazione della legge Cirinnà. Con la dichiarazione si avvia la procedura per officiare la prima unione civile omosessuale a Napoli.

“Sono 6 anni che ho una relazione con il mio compagno, e già da tempo abbiamo deciso di andare a convivere a settembre. Abbiamo deciso di approfittare della nuova legge, ora che c’è finalmente un riconoscimento pubblico da parte dello Stato e della comunità”, afferma Sannino.


“Quando ho letto il modulo ufficiale per le unioni civili- aggiunge- sono rimasto commosso da alcuni diritti come la comunione dei beni, ma mi ha colpito anche la possibilità di poter scegliere un cognome condiviso o di poter prendere un doppio cognome”.

“Se abbiamo previsto un viaggio per festeggiare? Non vogliamo fare un matrimonio tradizionale, anche se fossimo stati eterosessuali avremmo scelto un’unione civile, la stessa parola ci piace molto di più del termine ‘matrimonio’. Certo, un viaggio insieme non fa mai male. Per adesso andremo al pride di Gallipoli, il 21 agosto, ma ci saremmo stati comunque”.

Domani a Palazzo San Giacomo ci sarà anche il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita, “rappresenterà la comunità del nostro paese, perché siamo entrambi orgogliosamente torresi, ma abbiamo scelto il Comune di Napoli perché il sindaco de Magistris è stato sempre vicino alle nostre rivendicazioni, e ha risposto con solerzia anche alla richiesta di celebrare la ‘promessa’”. “La mia valutazione politica? Tra poche settimane ci sarà l’ok da parte dell’ufficiale dell’anagrafe e forse in quel momento ci sarà anche un po’ più di emozione. Per ora non ci sfugge l’importanza politica della cosa, ma è un momento molto nostro”.

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