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Pensioni, Damiano: “Almeno 2 miliardi nella legge di bilancio”

A dirlo è Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera

Pubblicato:11-08-2016 13:34
Ultimo aggiornamento:09-01-2021 16:40

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cesare damiano

ROMA – “Si è accesa una grande discussione sul costo dell’intervento sulle pensioni da inserire nella legge di Bilancio. Il Governo, con Nannicini e Poletti, ha parlato di 1,5 miliardi di euro. Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche si arriverebbe vicino ai 4 miliardi sommando tutti gli interventi previsti, compresi quelli annunciati da Renzi: flessibilità, ricongiunzioni, quattordicesima, ecc. Come sempre, la verità sta quasi nel mezzo. Noi pensiamo che ci vogliano almeno 2 miliardi, per cominciare, considerato il fatto che le previsioni di costo di Ragioneria e INPS sono sempre risultate abbondantemente sovrastimate (vedi lavori usuranti e Opzione Donna)”.

Lo scrive sul suo profilo Facebook Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Inoltre – prosegue – il Governo può fare un intervento significativo senza mettere nuove risorse: riguarda l’ottava salvaguardia degli esodati.


L’ultimo rapporto INPS del 10 agosto riporta queste cifre: 172.000 sono i lavoratori da salvaguardare, circa 130.000 quelli già salvaguardati. Per prudenza mettiamo da parte altri 10.000 lavoratori che potrebbero arrivare dalla mobilità non ancora censita. Rimangono “scoperte” altre 32.000 posizioni, sufficienti per concludere definitivamente il problema degli esodati”. “Sarebbe un successo anche per il Governo e a costo zero, perché i soldi sono già stanziati e coperti: si tratta di 11,6 miliardi di euro stanziati nell’apposito Fondo. Questi pensionamenti degli esodati hanno anche il vantaggio di “sgonfiare” i numeri degli altri interventi (in mezzo a loro ci sono disoccupati, addetti ai lavori usuranti e precoci), con risparmi che andrebbero contabilizzati e che rendono più facile la manovra per il Governo”, conclude.

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