Sicurezza stradale, Onu lancia la campagna “Make a safety statement”

Con focus sui Paesi a basso-medio reddito, dove avviene il 92% degli incidenti mortali

Pubblicato:11-07-2024 15:49
Ultimo aggiornamento:11-07-2024 17:25

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ROMA – ‘Make a Safety Statement’, è questo il claim della campagna mondiale per la sicurezza stradale lanciata da Jean Todt, già pilota di rally e amministratore delegato della Ferrari, oggi inviato speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale.
La campagna è stata lanciata in collaborazione con JCDecaux e con il supporto di Saatchi & Saatchi. Todt si occupa anzitutto di Africa subsahariana, regione dove si registra un quarto delle vittime mondiali di incidenti nonostante un parco auto di appena il 2 per cento del totale. Per questo la campagna ‘Make a Safety Statement’ mira a promuovere la sicurezza stradale e a creare strade sicure, inclusive e sostenibili in tutto il mondo. Oltre il 92% degli incidenti mortali nel mondo, infatti, si verificano nei Paesi a basso e medio reddito, nonostante in questi Paesi circoli circa il 60% dei veicoli mondiali.

OLTRE 1,19 MILIONI DI VITTIME SULLE STRADE OGNI ANNO, UNA “PANDEMIA” CHE COLPISCE DI PIÙ BAMBINI E RAGAZZI

Ogni anno, in totale, gli incidenti stradali causano 1,19 milioni di vittime e lasciano gravemente ferite innumerevoli persone. Le Nazioni Unite la definiscono una “pandemia” che “colpisce in modo sproporzionato i paesi a basso e medio reddito”. Non solo. Ancora più sconfortante è che i più colpiti dagli incidenti stradali siano bambini e ragazzi di età compresa tra i cinque e i 29 anni. Gli incidenti, infatti, sono la causa principale di morte prematura e molti si verificano proprio durante il tragitto da e per la scuola.

“DIMEZZARE IL NUMERO DI VITTIME ENTRO IL 2030”

Per questo la campagna lanciata da Todt con il motto ‘Make a Safety Statement’ è un invito all’azione che amplifica il messaggio #StreetsForLife del nuovo decennio di azione per la sicurezza stradale che mira a dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030. Nei prossimi due anni (2024-2025) l’iniziativa lanciata da Todt raggiungerà 80 Paesi e 1000 città attraverso cartelloni pubblicitari, pensiline degli autobus e programmi di bike sharing, con una forte presenza sui social media.
“La sicurezza stradale non è abbastanza in alto nell’agenda politica nella maggior parte dei Paesi” sottolinea Jean Todt. “Sebbene conosciamo i rimedi agli incidenti stradali, l’azione è in ritardo. Con la campagna stiamo cercando di invertire questa tendenza e mobilitare la volontà politica necessaria per aumentare le azioni e i finanziamenti per salvare milioni di vite, in linea con gli obiettivi del decennio di azione per la sicurezza stradale”.

JEAN TODT “INVITATO SPECIALE ONU PER LA SICUREZZA STRADALE” DAL 2015

Todt è stato nominato inviato speciale per la sicurezza stradale dal precedente segretario generale Ban Ki-moon, il 29 aprile 2015. Il mandato dell’inviato speciale contribuisce ad affrontare gli infortuni stradali che ogni anno causano la morte di 1,19 milioni di persone, nonché trasporti sicuri, efficienti e sostenibili, contribuendo allo sviluppo delle economie e alla riduzione della povertà, costruendo città sostenibili, affrontando i diritti umani e plasmando un pianeta più resiliente. Nel 2018, l’inviato speciale ha lanciato il Fondo per la sicurezza stradale delle Nazioni Unite (Unrsf) insieme a 14 organizzazioni delle Nazioni Unite. Il Fondo delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale è lo strumento principale per aiutare i Paesi e le comunità a creare una mobilità sicura e sostenibile.
“Il successo non è determinato solo dalle risorse che stanziamo, ma anche dall’impatto reale che otteniamo” si legge nella presentazione del Fondo. “Abbiamo raccolto oltre 1 miliardo di dollari in progetti di trasporto più sicuri in Tanzania, abbiamo contribuito a costruire un sistema di dati in tempo reale per identificare i punti critici per un migliore pattugliamento e cambiamenti nelle infrastrutture stradali in Armenia e abbiamo supportato lo sviluppo del primo caso di investimento per la sicurezza stradale in assoluto in Zambia, con l’obiettivo di evitare oltre 50.000 decessi, prevenire oltre 130.000 disabilità permanenti ed evitare 12,8 miliardi di dollari di costi economici in 30 anni. Nonostante questi progressi, il viaggio verso strade più sicure è ben lungi dall’essere concluso. Ci sono lacune critiche nei finanziamenti”.

DA DJOKOVIC A KYLIE MONOGUE: 14 TESTIMONIAL VIP PER LA CAMPAGNA SALVA-VITE

Sono 14 le celebrità che hanno aderito alla campagna ‘Make a Safety Statement’, tra cui Kylie Minogue, Youssou N’Dour, Novak Djokovic, Naomi Campbell, Michael Fassbender, Michelle Yeoh, Ousmane Dembele. Musicisti, attori e sportivi che hanno unito le forze per promuovere pratiche di guida sicure, educare il pubblico su soluzioni praticabili e adottare un approccio olistico per salvare vite sulla strada.
Solo sei Paesi al mondo hanno leggi conformi alle migliori pratiche dell’Organizzazione mondiale della sanità per tutti i fattori di rischio: eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza o distrazione alla guida, utilizzo di caschi per motociclisti a norma Onu e utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini. Alla luce di questa fotografia, la campagna inviata tutti a “fare una dichiarazione di sicurezza”.

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