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VIDEO | Da Sanofi premi per 500mila euro a cinque eccellenze italiane

"Il valore della ricerca lo capisci quando guardi negli occhi un paziente". Ecco tutti i riconoscimenti

Pubblicato:11-07-2019 14:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:30

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ROMA – Si è chiusa con oltre 250 progetti candidati (98 in area onco-ematologia, 62 nelle malattie rare, 53 in neurologia e 43 in immunologia) la prima edizione di ‘Research to Care’, il bando a sostegno della ricerca scientifica indipendente italiana promosso dalla direzione medica di Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, per cui sono stati messi a disposizione di ricercatori provenienti da università, ospedali, IRCCS, ed enti di ricerca pubblici e privati di tutta Italia 500mila euro che finanzieranno i cinque premi di ricerca vincitori: quattro destinati ai progetti che hanno totalizzato i punteggi più alti nella rispettiva area (oncologia-ematologia, immunologia, malattie rare, neurologia) e uno al miglior progetto in assoluto, cioè quello che ha totalizzato il punteggio più alto tra tutti.

I premi sono stati assegnati oggi a Roma da una giuria indipendente presieduta dal professor Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala di Santa Maria in Aquiro al Senato.


Il valore della ricerca lo capisci quando guardi negli occhi un paziente– ha commentato Enrico Piccinini, general manager di Sanofi Genzyme- Oggi viviamo una vera e propria rivoluzione della ricerca medica in cui terapie sempre più mirate e personalizzate ci consentiranno di sfidare malattie considerate incurabili. Un grande onore e insieme una grande responsabilità che condividiamo con enti di ricerca, università, istituzioni. Con ‘Research to Care’ abbiamo voluto premiare la ricerca italiana e indipendente e posso dirmi davvero soddisfatto dei progetti selezionati dalla giuria, tutti caratterizzati da un impatto diretto sulla salute e sulla qualità della vita delle persone”. Sul gradino più alto del podio è andato il progetto riguardante una piattaforma che educa il sistema immunitario del paziente a riconoscere il tumore al colon-retto, per studiarne i meccanismi di resistenza e diventarne ‘predatore’. A coordinare il team di ricerca al Comprehensive Cancer Center della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma è Carmine Carbone, biologo molecolare di origine beneventana prestato alla ricerca oncologica.

Per l’area di oncologia il premio è andato a Enrica Migliaccio, ricercatrice pugliese, oggi al dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e al suo progetto che mira a generare modelli pre-clinici in vivo per studi di immuno-oncologia, prendendo le mosse dal modello vivente dello Zebrafish, un pesce tropicale originario dell’Asia.

Per l’area di immunologia, è stata invece premiata Francesca Santoni de Sio, torinese di nascita e milanese di adozione, oggi all’IRCCS Ospedale San Raffaele con il suo studio sul controllo epigenetico nell’artrite reumatoide e in altre malattie autoimmuni.

Per le malattie rare, la milanese Alessandra Biffi, che dopo aver fatto ricerca nel mondo, oggi dirige la Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale universitario di Padova, dove porta avanti la sua ricerca che coniuga elementi innovativi sviluppati nel campo delle cellule staminali del sangue per una sperimentazione preclinica nella Gangliosidosi GM1 infantile, una rara malattia degenerativa da accumulo lisosomiale, per la quale a oggi non esiste una cura.

Infine, per l’area di neurologia, è stato premiato Giovanni Ferrara, ricercatore biologo, piacentino di adozione e oggi di base a Genova, dove all’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino ha deciso di investigare sugli auto-anticorpi anti-NG2 come possibili biomarker per la progressione della sclerosi multipla.

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