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Rapporti della Lega con la Russia, in Senato è scontro tra Pd e Casellati

"Ci impedisce di discutere le interrogazioni", attaccano i dem, "Sono inammissibili", replica lei

Pubblicato:11-07-2019 09:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:30

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ROMA – E’ scontro in aula tra il Pd e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il gruppo dem ha accusato la presidenza di impedire la discussione delle interrogazioni presentate dai senatori democratici sui rapporti tra la Lega e alcuni dirigenti russi legati a Putin.

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Durissimo il capogruppo dem Andrea Marcucci: “L’impressione che abbiamo e che la presidenza di questo Senato ci voglia impedire di parlare, di approfondire le informazioni che interessano il Paese su quello che il partito del vicepremier sta combinando, anche con rilevanza penale. La presidenza del Senato, in maniera determinata e scientifica vuole impedire al Pd di conoscere la verita‘”.

La presidente Casellati non ci sta e ha replicato con altrettanta durezza: “Non le rispondo perche’ le sue parole si commentano da sole. Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia terzieta’, non lo permetto a nessuno. Quando i fatti avranno una rilevanza penale qui saranno discussi. Punto“. Parole che suscitano vivaci proteste dai banchi democratici. Ad aprire il ‘fuoco’ era stato il senatore dem Alan Ferrari che, in apertura di seduta, sulla vicenda degli audio pubblicati dal sito ‘Buzzfeed’ aveva parlato di “alcuni fatti di cronaca di ieri dai risvolti potenzialmente gravi” che “impongono di chiederle un chiarimento a tutela questa camera”. In particolare sul fatto che “al Metropol di Mosca si sarebbero incontrati esponenti della Lega e uomini del Cremlino per far arrivare al partito del ministro Salvini” ingenti risorse. Ferrari lamentava soprattutto il fatto che sui “legami tra persone vicine al ministro e alla Lega e importanti dirigenti russi legati a Putin” il Pd aveva già presentate tre interrogazioni che non erano state iscritte dalla presidenza e, dunque, non discusse.

Su questo la presidente Casellati ha spiegato: “Lei fa riferimento a 3 interrogazioni che ho ben presenti, che non ho ammesso e non sono state pubblicate perche’ inammissibili“. Di fronte alle urla e proteste dai banchi dem, Casellati ha aggiunto: “Io l’ho lasciato parlare pur non condividendo niente di quello che ha detto il senatore”. Casellati ha poi sottolineato sulle interrogazioni del Pd: “Le mie decisioni sono inappellabili. Io ho risposto spiegando che il Senato non può essere il luogo del dibattito che riguarda pettegolezzi giornalistici. Io posso ammettere semplicemente, come ho ammesso, tutte le interrogazioni, comprese quelle che hanno riguardato la Lega, su fatti provati. Qui non siamo in un luogo dove discutere liberamente di questioni che non hanno nessun fondamento probatorio. Qui dobbiamo parlare di fatti che abbiano una giustificazione”. E ancora: “Al Senato abbiamo sempre dato luogo a tutte le discussioni che hanno riguardato fatti che abbiano un fondamento probatorio. E’ inammissibile che noi possiamo ridurre questa assemblea alta a un discorso su delle cosiddette inchieste giornalistiche dove le interrogazioni usano sempre il condizionale, dove ‘sembrerebbe’ che…”. Infine, la presidente del Senato ha precisato: “Io non permetto a nessuno, neanche a lei, di dire che non sono un presidente di garanzia. In questa aula io la garanzia l’ho data. Il presidente di garanzia vi dice che stamattina avrebbe dovuto presiedere i lavori dell’aula la collega Rossomando, ma per permetterle di poter votare ho rinviato un impegno che avevo fuori”.





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